10 cose sul latte che forse non sapevi

di Elisa Malizia


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Se si pensa alla tipica colazione italiana non possiamo fare a meno di immaginare la brioche e il cappuccino, con il latte che diventa una spuma morbida e invitante. Le abitudini alimentari cambiano, però, e molti hanno deciso di evitare qualsiasi cibo proveniente dagli animali, convertendosi ad un regime vegano, per etica o necessità; altri non possono consumare latte per via di intolleranze o allergie e, soprattutto per la colazione dei bambini, si cercano delle alternative al latte altrettanto sane e gustose. Pur essendo un alimento così noto e consumato universalmente, il latte presenta ancora delle curiosità e dei “lati oscuri” da conoscere: vediamoli insieme.

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1) Non è così ricco di grassi come si pensa: chi non consuma latte quando è a dieta perché lo ritiene troppo grasso sbaglia di grosso. L’87% della composizione del latte è formata da acqua, i grassi sono appena il 3,8% per ogni litro. Un cucchiaino di olio contiene 4 grammi di grassi, in base a questa proporzione riuscirete a farvi un’idea di come il latte definito “grasso” sia un diceria!

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2) Il latte non ha sempre lo stesso sapore: abituati al gusto dei cibi realizzati in catena, abbiamo dimenticato il sapore genuino del latte, molto più forte e corposo rispetto al latte da supermarket. I più giovani, poi, probabilmente non hanno idea di quanto possa cambiare completamente il gusto di una crema preparata con del latte biologico. Questo tipo di latte è sicuramente più costoso, ma ha un sapore unico, legato all’alimentazione della mucca e alla stagione di mungitura. Investire sul latte biologico è di certo un toccasana.

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3) Il latte del supermercato non è né crudo né cotto: è pastorizzato. Questo vuol dire che viene sottoposto ad un determinato processo per eliminare eventuali batteri e, in questo modo, molto del sapore genuino scompare del tutto. Per assaggiare il latte crudo, quello che sa di panna, recatevi da un allevatore o in una fattoria: potrete acquistarne un po’.

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4) Il latte del supermercato non è di una sola mucca: un litro di latte comprato al supermercato contiene parti di latte derivato da molte mucche, mescolato insieme. Anche questo processo ne limita molto il sapore.

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5) Non tutti gli intolleranti devono rinunciare al latte: chi ha una leggera intolleranza al latte o lo digerisce poco può optare per il latte delattosato, ovvero un tipo di latte che ha subito la scissione dei suoi elementi base (glucosio e galattosio) rendendolo così digeribile. Il latte privo di lattosio ha un sapore molto simile al latte classico. Questo, ovviamente, se il medico che vi ha diagnosticato l’intolleranza è d’accordo.
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6) Quanti tipi di latte esistono? C’è il latte a lunga conservazione (UHT) che però, per il processo a cui viene sottoposto, perde gran parte dei nutrienti tipici del latte; c’è il latte delattosato, come detto prima; c’è il latte scremato, quello parzialmente scremato, entrambi con meno grassi, e poi il classico latte intero. Il migliore? Il latte intero alta qualità, meglio se biologico. Costa certamente di più, ma conserva il sapore del latte vero e tutte le sue vitamine.

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7) Possiamo sapere se è davvero latte italiano? In realtà, no. Le etichette che riportano “made in Italy” indicano che questo latte è stato prodotto da un’azienda italiana, ma lo stabilimento vero e proprio potrebbe trovarsi in un altro Paese; questo significa che l’azienda italiana potrebbe aver acquistato all’estero la materia prima (quindi il latte stesso). I vari ministri dell’agricoltura, nel corso degli anni, hanno tentato di stabilire una normativa chiara in tal senso, con etichette che indicassero espressamente la provenienza del latte. Oggi, per provare ad avere una certezza in più, cerchiamo di acquistare solo latte “prodotto e confezionato in Italia”. Non è detto che questa etichettatura sia sinonimo di latte italiano, ma abbiamo delle possibilità in più che sia così.
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8) Latte per i cuccioli: dare del semplice latte di mucca ad un cucciolo di cane o di gatto equivale, in un certo senso, a far loro del male. Il latte vaccino non è adatto all’organismo animale, hanno bisogno di altre sostanze. Per rendere il normale latte davvero utile alla loro crescita, aggiungete un uovo sbattuto per ogni mezzo litro di latte che berranno i nostri piccoli amici.

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9) Non è vero che il latte protegge dall’avvelenamento: questo è un miti da sfatare sul cibo, una di quelle leggende tramandate dai nostri avi. Il latte non ha il potere di fungere da antiveleno, anzi, alcune sostanze potrebbero essere assorbite ancora più in fretta dopo l’assunzione di latte. Può aiutare in caso di lievissime intossicazioni con sostanze normalmente presenti in casa, come i detersivi dall’odore troppo intenso, che lasciano una sensazione di malessere dopo l’uso. Insomma, se qualcuno ingerisce sostanze tossiche chiamate immediatamente un’ambulanza, non il lattaio!

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Perché il latte è bianco? Il latte ci appare bianco perché alcune proteine, ricche di calcio, contenute nel latte, riflettono la luce anziché assorbirla. Anche il grasso contenuto nel latte rafforza questa “illusione ottica”, tanto che il latte scremato appare meno bianco del latte intero.

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