Test di paternità con kit fai da te: è boom!

di francesca


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Basta prelevare un campione di cellule appartenenti al proprio “presunto” figlio e uno da se stessi e inviare i tamponi presso un apposito studio di genetica per conoscere la verità! Si tratta del kit di paternità fai-da-te che già da qualche anno, in Europa, si vende in farmacia o nei centri specialistici ma è già anche on-line!

Le questioni etiche e legali del kit di paternità da farmacia

Questo test non si può fare sul feto o durante la gravidanza ma bisogna attendere che il bimbo sia nato. In questo senso, il test è meno invasivo dell’esame del DNA fatto prima della nascita del bambino. In genere, il tampone si può estrarre da qualsiasi parte del corpo (mano, viso, coscia) semplicemente strofinando un apposito strumento. Ovviamente, il test solleva una serie di questioni morali, non da ultimo per i bambini che potrebbero essere respinti in caso di un risultato negativo. Per quanto riguarda le questioni legali, le prove non saranno ammissibili nei procedimenti giudiziari, anche se, in considerazione della loro precisione, esse potranno valere come indicazioni importanti fintanto che la paternità non sarà accertata in modo accademico. Chiaramente, gli avvocati di diritto familiare potranno, da ora in avanti, imbattersi in questi kit (ed i loro risultati).

Il problema morale, di fatto, forse diverrà meno cogente non appena la legge troverà un modo di affrontare la cosa in maniera del tutto chiara. Di fatto, tale nuova metodologia potrebbe indurre meno donne a “mentire” sulla presunta ma non accertabile paternità con le conseguenze psico-sociali che tutti noi conosciamo bene. La legge, d’altra parte – dicono gli esperti – dovrà tutelare i figli dal non divenire, ancor più di prima, vittime di una dinamica manipolatoria da utilizzare a loro discapito in caso di divorzio, separazione, eredità o affidamento.

Il kit di paternità fai-da-te: quanto costa e dove acquistarlo

Il kit è composto dai tamponi da utilizzare per estrarre il DNA e dal materiale per spedire tali strumenti in presso un centro medico specializzato dove portare a compimento la diagnosi. In genere, il risultato viene conseguito in 7-10 giorni a seconda dei casi e il laboratorio di ricerca mantiene l’assoluta riservatezza sul caso.

Il test è rintracciabile in farmacia ma in Italia la vendita avviene soprattutto via web su siti come http://www.paternita.eu/ , www.easypaternità.it e altri ancora.

Il costo del kit è di circa 100€ a cui bisogna aggiungere circa ulteriori 200 € per la ricerca di laboratorio.

L’attendibilità del test fai-da-te pare essere molto alta (si parla del 99%) di certezza del risultato ma, come detto prima, esso non può essere utilizzato in modo legale. In questo senso, gli stessi siti che spediscono il kit a casa, spesso, si occupano di effettuare il test di paternità legale con altre metodologie e altri iter burocratici. Ciò, ovviamente, pone anche in dubbio la “correttezza” metodologica con cui il test fai-da-te viene effettuato.

A tali aspetti, bisogna aggiungere, che la questione della “dubbia paternità” è stata da sempre causa di conflitto, di lite e anche di abbandono del nido da parte di padri non certi della loro paternità o che, con tale alibi, non si assumevano le loro responsabilità di padri.

La storia di tale fenomeno umano dovrebbe indurci a ragionare più in termini di pacificazione dei genitori che non in termini di “scoperta della verità” con fare da investigatore privato. Per quanto, infatti, la cosa voglia passare agli occhi dell’opinione pubblica come priva di conseguenze socio-familiari, sappiamo bene che non sarà così se, al più presto, non si provvederà a pensare ad una serie di supporti psicologici e legali per le famiglie (madri, padri, figli, fratelli, genitori) che si trovano ad affrontare tale dilemma.

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