Figli adolescenti che vogliono fare tatuaggi e piercing: come comportarsi?

di Claudia Scorza


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Ogni generazione ha le sue mode e le sue “trasgressioni” e i genitori si trovano sempre a dover fare i conti con i tempi che cambiano e con richieste nuove e diverse da parte dei figli. Gli adolescenti di oggi sono decisamente affascinati da tatuaggi e piercing, diventati molto di moda e sfoggiati con grande fierezza ed entusiasmo, quasi al pari di vestiti e accessori.

Le motivazioni per voler fare un tatuaggio o un piercing possono essere diverse ed è molto importante per un genitore che si trova di fronte a questa richiesta capire cosa spinga il proprio figlio a volere compiere questo gesto.

C’è chi lo fa per emulazione, perché sente la necessità di imitare un modello per sentirsi cool e perfettamente integrato in un gruppo da cui si sente in parte respinto, e chi, invece, lo fa per esprimere sé stesso e la propria individualità, magari volendo dichiarare in questo modo una sorta di indipendenza dal mondo degli adulti prendendo la prima decisione importante della propria vita.

Individuare la vera natura della richiesta è fondamentale per un genitore per capire come affrontare la questione. Se si tratta di “accettazione” è giusto far capire all’adolescente che non è un tatuaggio o un piercing a placare questo disagio, ma che l’accettazione di se stessi, e la conseguente necessità di farsi accettare dagli altri, è qualcosa di molto più profondo che deve partire prima da noi e dal volerci maggiormente bene.

Se la motivazione riguarda più il bisogno di esprimersi e di creare un contatto maggiore con se stessi e il proprio corpo, allora sarà il caso di indagare questa necessità, chiedendo quale soggetto intende tatuarsi o dove vuole farsi il piercing, per capire se anche qui è qualcosa di realmente intimo e personale che vuole segretamente custodire o una forma di comunicazione, di esibizione e di affermazione di se stessi nei confronti del mondo.

Se, poi, la richiesta nasce dalla moda, allora sarà fondamentale spiegare ai ragazzi che tatuarsi la pelle non è come indossare un paio di scarpe trendy o una borsa della nuova collezione primavera estate, ma qualcosa che ci teniamo tutta la vita e che potrebbe stancarci o non rappresentarci più tra qualche anno, vista la volubilità che caratterizza il periodo adolescenziale.

Un metodo per valutare la richiesta può essere quello di chiedere ai nostri figli tre motivazioni valide per cui noi dovremmo acconsentire, così da avere più informazioni da mettere sulla bilancia per prendere una decisione ben ponderata.

Non ci sarà mai la risposta giusta da dare e sta al genitore valutare tanti aspetti e cercare di interpretare la richiesta in base alla conoscenza che ha del proprio figlio. Proibire tassativamente senza avere un dialogo può portare a comportamenti irresponsabili e pericolosi, come provare a farsi il piercing da soli e di nascosto o rivolgersi a qualche “amico” che tatua anche i minorenni senza il consenso dei genitori.

Al di là della nostra decisione, è nostra responsabilità informare gli adolescenti sui rischi che piercing e tatuaggi possono comportare, come reazioni allergiche, infezioni cutanee e patologie infettive, e assicurarci che lo studio a cui intendono rivolgersi rispetti tutte le norme igienico sanitarie.

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