Le lacrime al funerale di Berlusconi, scoppia lite social tra Elena Guarnieri e Selvaggia Lucarelli

di Redazione


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Un’accesa polemica tra giornalisti ha scosso i social nei giorni scorsi, coinvolgendo Elena Guarnieri, Fabio Salamida e Selvaggia Lucarelli. Tutto ha avuto inizio quando la Guarnieri, visibilmente commossa, ha trasmesso nella diretta del TG5 dai funerali di Berlusconi i cori della folla in Piazza Duomo, tra cui uno particolarmente controverso: “Chi non salta comunista è”. Il video è stato poi ricondiviso da Lucarelli e criticato da Salamida. E le critiche nei confronti della giornalista Mediaset non sono state di certo leggere.

Elena Guarnieri difende la sua posizione contro le critiche dei colleghi

La Guarnieri non ha preso bene le critiche dei colleghi, accusandoli di ipocrisia e ridicolaggine. “Il problema sono le parole disgustose scritte da quel pseudo giornalista e avvallate dalla signora. Ma come, si indigna che io prontamente in diretta non stigmatizzo il coretto e poi lei lascia scrivere ad un collega sulla sua pagina certe porcate?”, ha dichiarato la cronista che durante il funerale di Silvio Berlusconi si era lasciata andare ad un pianto di commozione, vedendo l’affetto dei tifosi rossoneri nei confronti dell’ex patron della squadra milanese.

Selvaggia Lucarelli risponde alle accuse di Elena Guarnieri

Selvaggia Lucarelli dal canto sul non ha tardato a rispondere alle accuse, sottolineando di essersi limitata a ricondividere il video e di aver fatto solo riferimento ai cori da stadio. “Io non ho scritto da nessuna parte che lei avrebbe dovuto stigmatizzare, anche perché mi pare evidente la sua adesione culturale al coro”, ha affermato Lucarelli, correggendo poi la Guarnieri sull’uso della parola “avvallare” al posto di “avallare”.

La divisione degli utenti sui social riguardo alla polemica giornalistica

La polemica tra le due giornaliste, come al solito, ha diviso gli utenti sui social, con alcuni che appoggiano l’una o l’altra parte e altri che sottolineano la tristezza di assistere a simili scontri nel mondo del giornalismo. Invece di concentrarsi sulla notizia e sul valore del servizio reso attraverso il loro mestiere, i colleghi giornalisti – questa la critica che sembra mettere ordine a tutto – sembrano aver perso il focus, dando vita a una guerra mediatica che non sembra vicina a concludersi.

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