La strabiliante vita di Piero Angela raccontata dal figlio e quel murales che sorride: “Sembra ancora vivo”

di Gaetano Ferraro


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Piero Angela, un viaggio lungo una vita. Così il figlio del divulgatore scientifico morto il 13 agosto scorso ha voluto omaggiare il papà divulgatore scientifico di cui adesso è chiamato a prendere l’eredità. Una puntata coinvolgente e a tratti anche emozionante che ha ripercorso la lunga carriera di Piero Angela e che ha fatto scoprire anche i lati intimi di quel giornalista con la passione per il Jazz e che ha scoperto di avere, nel corso della sua carriera, una dote non da tutti: la capacità di trasmettere la conoscenza a tutti, aldilà del titolo di studio, anche ai bambini.

La puntata di Ulisse in cui Alberto Angela ricorda la figura del padre Piero Angela

Una puntata speciale di Ulisse, andata in onda ieri sera, 25 maggio, che ha sbalordito per l’ingente quantità di cose fatte da Piero Angela, 70 anni in Rai e una vita densa già dagli anni dell’università, quando per pagarsi gli studi andava a suonare da solista o in gruppo nei locali notturni del Torinese. Alberto Angela ha raccontato, chiamando papà il protagonista della storia, tante vicende che hanno coinvolto Piero Angela e il filo della sua vita che è sempre stato basato sulla ricerca di quella verità che solo lo studio, la ricerca e il metodo scientifico può dare.

Il tributo del Presidente Mattarella e l’affetto dell’Italia per Piero Angela

Una puntata che si è aperta con un breve discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Un intellettuale che ha trasmesso conoscenza. Ha saputo trasmettere un patrimonio di sapienza. Una vita a spiegare la scienza con la capacità di spiegare in modo chiaro e coinvolgente. Una attitudine esemplare al lavoro di squadra. Dalla Radio, alla Tv, ai libri, ha individuato strumenti efficaci per spiegare e far comprendere. Piero Angela ha consegnato un patrimonio di cultura“. Queste le parole del Capo dello Stato che ha commentato l’intera vita di Piero Angela, celebrato dalla Rai, dai suoi tanti collaboratori e dell’Italia intera che sente già la sua mancanza.

Il murale con il volto di Piero Angela, gli occhi che ti seguono

La fine della puntata è stata sicuramente la più commovente, quando Alberto Angela è andato sotto al murales realizzato a Nichelino, in onore del papà. “Le dimensioni del volto lo sfondo che dà l’idea di infinito e gli occhi che ti seguono. Un murales che sembra davvero realistico. Il volto dipinto su questa parete coglie qualcosa di autentico a cominciare dal sorriso. È emozionante trovarsi davanti a questa opera. Il suo volto è a contatto con la vita di tutti i giorni e sembra quasi che questo rapporto continui ancora. Un’opera che dimostra il grande affetto per lui dalla gente comune”.

Le parole commoventi di Alberto Angela 

Poi il finale che sicuramente avrà fatto scendere qualche lacrima ai tanti telespettatori con le parole di Alberto Angela, consapevole dell’eredità lasciata dal padre non solo a lui ma a tutti gli italiani. “Quando termina un’avventura è naturale essere tristi. Da sempre le donne gli uomini e tutti gli esseri umani cercano di comprendere il senso di una fine e molto spesso non si riesce a trovare il senso, perché in fondo nulla finisce veramente, neanche le persone. E io credo che abbiamo il dovere nei confronti di chi ci ha amato, e chi abbiamo amato, di proseguire il loro pensiero, di piantare le loro idee in un nuovo terreno, quello del presente e di vivere con entusiasmo, con gioia, come se lo facessimo anche per loro. Nelle ultime ore di vita, mio padre ci ha lasciato delle parole, una lettera che ha dato a mia sorella e a me, e sono le parole di un uomo grato della vita che ha vissuto, delle cose che ha scoperto, delle persone che ha avuto attorno. Ma soprattutto sono parole che ci esortano a vivere con gioia, in modo costruttivo, ma anche a capire che, magari, ci sono delle cose che non vanno, che non funzionano e, sempre da vivi, cercare di cambiarle”.

La lettera-testamento di Piero Angela

La puntata di Ulisse si è chiusa infine con la lettera di Piero Angela, che ha scritto prima di morire, una sorta di testamento. “Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”.

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