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Toto Cutugno, una vita in salita tra dolori e pregiudizi ma vissuta a testa alta
La vita non fu sempre in discesa per Toto Cutugno. Fin dalla nascita, avvenuta nel 1943 in piena guerra mondiale, dovette affrontare una serie di difficoltà e pregiudizi, salendo lentamente la china grazie al suo immenso talento.
Una vita in salita fin dalla nascita
Nato a La Spezia da una famiglia umile, perse prematuramente la sorella Anna, morta soffocata a soli 7 anni sotto i suoi occhi quando lui ne aveva appena 5. Un trauma che segnerà per sempre la sua infanzia, così come la malattia del fratello minore Roberto, colpito da meningite. Anche l’altra sorella Rosanna ebbe gravi problemi di salute, essendo stata la prima bambina operata al cuore in Italia.
L’infanzia segnata da lutti e sofferenze e la musica come ancora di salvezza
In questo contesto difficile, l’amore per la musica fu la sua ancora di salvezza. Spinto dalla passione del padre Domenico, sottufficiale di Marina di origini siciliane, il giovane Cutugno si dedicò allo studio di strumenti come il tamburo e la fisarmonica. Poi il canto, le prime esperienze nei locali e le difficoltà di farsi strada. Nonostante un talento cristallino, Toto Cutugno si scontrò per tutta la vita con le etichette di un ambiente snob che lo considerava un cantante popolare e non un vero cantautore. Lui che pure aveva scritto brani intramontabili come “L’italiano” e “Solo noi”. Eppure, nonostante le critiche ingenerose, Cutugno riuscì a vendere oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo, vincendo Sanremo e l’Eurofestival. I suoi pezzi divennero colonne sonore di intere generazioni, ma per alcuni il successo commerciale era una colpa.
Un talento incompreso in patria e il successo internazionale
Anche all’estero Cutugno compose canzoni memorabili per star francesi e spagnole, duettando con mostri sacri come Ray Charles. Eppure in patria veniva ancora visto come un artista di serie B, non all’altezza dei cantautori impegnati. Questo pregiudizio lo ferì nel profondo, ma non lo piegò. Toto Cutugno andò avanti a testa alta, continuando a sfornare successi e ad emozionare il suo pubblico, che lo amava per la sua autenticità.
Una vita vissuta a testa alta
Quel bambino cresciuto troppo in fretta, che aveva visto morire la sorella e sofferto per la malattia dei fratelli, non si arrese mai. La vita lo mise a dura prova, ma lui resistette grazie alla musica. E alla fine riuscì a sconfiggere anche i preconcetti, diventando agli occhi del mondo un’icona della canzone italiana. Un artista che con brani come “L’italiano” seppe raccontare la quotidianità e le speranze degli italiani. Per Toto Cutugno la vita non fu tutta in discesa. Dovette lottare e faticare per emergere, tra dolori e ingiustizie. Ma quella scalata ripida lo rese migliore e più forte. Alla fine raggiunse la vetta, sempre con la schiena dritta e con la dignità di chi si è fatto da solo, a dispetto di tutto e tutti.