Tom Cruise paciere ad Hollywood: la sua saggezza per mediare nello sciopero?

di Gaetano Ferraro


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Il 13 luglio Hollywood si è fermata con lo sciopero indetto dal sindacato SAG-AFTRA, che rappresenta attori e performer americani. Le riprese di film e serie TV sono bloccate in una protesta che mira a ottenere condizioni contrattuali migliori, soprattutto su temi caldi come l’intelligenza artificiale. Ora, in questa delicata situazione, è sceso in campo un pezzo da novanta come Tom Cruise, star planetaria grazie a pellicole come Top Gun e Mission Impossible.

La mediazione di Tom Cruise

Cruise si è prodigato in prima persona per cercare una mediazione tra le parti ed evitare che la protesta si protragga a lungo con conseguenze nefaste. L’attore ha partecipato ad un tavolo di confronto in videoconferenza con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers, chiedendo di ascoltare le rimostranze del sindacato. Allo stesso tempo però ha pregato la SAG-AFTRA di rivedere la sua intransigenza sul divieto di promozione dei film durante lo sciopero, mostrandosi preoccupato per la salute economica traballante delle sale cinematografiche.

Cruise sospende le riprese di Mission Impossible

Cruise si è dimostrato solidale con i colleghi in sciopero, sospendendo immediatamente le riprese del suo prossimo Mission Impossible. Ma ha anche lanciato appelli alla saggezza e al buonsenso, invocando uno sforzo da entrambe le parti per uscire dall’impasse ed evitare una paralisi prolungata dell’industria hollywoodiana.

La mediazione di Tom Cruise

La sua mediazione segue quella di altre star come Matt Damon, che pur guadagnando cachet milionari per film come Oppenheimer, ha ricordato come lo sciopero riguardi soprattutto attori meno pagati che faticano a raggiungere la soglia dei 26.000 dollari annuali per ottenere l’assicurazione sanitaria. Insomma i divi di Hollywood scendono in campo per mediare una vertenza complessa. La speranza è che la saggezza prevalga per porre fine rapidamente ad uno sciopero che rischia di prosciugare i già traballanti incassi al botteghino post-pandemia. L’appello di Cruise sembra aver smosso le acque: starà ora alle parti mantenere aperti i canali del dialogo.

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