Grande Fratello, la lite al ristorante e il ruolo degli autori: cosa non va

di Walter Giannò


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Gli autori televisivi, in programmi come il Grande Fratello, sono fondamentali perché devono letteramente pianificare e fomentare situazioni affinché la vita nella Casa sia più interessante possibile, sfruttando ogni occasione che si presenta. E non è ovviamente una colpa, anzi è una necessità perché, senza alcuna ipocrisia, più una trasmissione ha seguito, più audience determina e più introiti pubblicitari ne derivano. Ovvero è questa la finalità base di Mediaset perché è interamente una TV commerciale.

Tuttavia, ciò non toglie che non si possano rimarcare e anche criticare alcune scelte. Come quella di avere deciso di parlare di quanto accaduto nel ristorante, durante una gita fuori porta di quasi tutti gli inquilini, non nella puntata di lunedì scorso ma in quella di ieri sera e a serata inoltrata. Inoltre, il televoto per la scelta del secondo eliminabile prevedeva anche Marco Maddaloni, protagonista della dura invettiva esterna contro Beatrice Luzzi, sempre più isolata all’interno della Casa – ma con un’alleata in più: Simona Tagli – ma sempre più potente a livello di consenso fuori.

Ebbene, chi ha seguito la trasmissione, sa che Marco Maddaloni, già da tempo ostile palesemente alla Luzzi, nonostante voglia mostrare di sé una immagine conciliante e altamente moralista, ha attaccato duramente l’attrice romana, con applauso finale di quasi tutti – compreso Vittorio Menozzi – e con Sergio Miele e Stefano D’Ottavi che non hanno mosso un dito in difeso della propria amica. Perché, giusto rimarcarlo, sarebbe stato opportuno che qualcuno intervenisse, anche chi soffre il carattere della Luzzi, per placare l’ira verbale dello judoka in quanto, dopo tutto, non ci si atteggia in quel modo. Insomma, pare smarrito il senso del rispetto – quello sottolineato spesso ieri notte da Mirko Brunetti – e dello scontro civile.

Ecco. Se gli autori avessero scelto di trattare l’argomento ristorante lunedì scorso e non ieri, magari spostando qualche tema alla puntata di San Valentino, molto probabilmente Marco Maddaloni non avrebbe collezionato il 43% dei consensi del pubblico contro il 47% di Beatrice e il 10% di Stefano, finito al televoto eliminatorio con ovviamente la Luzzi, Sergio e Grecia Colmenares, ormai soldatessa del team anti Bea.

Per di più, nella serata del 14 febbraio, il televoto è stato subito chiuso – e non è sempre accaduto così – e l’argomento della rissa verbale al ristorante è stato affrontato solo più in là e con la proverbiale lezione bicolore di Alfonso Signorini e il commento ormai unilaterale dell’opinionista Cesara Buonamici, di cui ormai sappiamo che non digerisce gli atteggiamenti della concorrente che, però, è quella che regge l’attenzione sullo show, con buona pace del tentativo incessante di ‘restaurare’ la relazione tra Perla e Mirko, su cui torneremo con un post ad hoc. Insomma, c’è sempre il paradosso che in studio ci sia un atteggiamento critico soprattutto contro Beatrice, sebbene sia il ‘cavallo’ più forte del gruppo e favorito per la vittoria finale.

In conclusione, il lavoro degli autori del Grande Fratello è egregio se si pensa ai risultati ottenuti (che sono quelli che contano a livello del profitto) ma non dovrebbe perdere di vista l’importanza di mostrare sempre un contenzioso imparziale e bilaterale.

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