Signal for Help: un gesto contro la violenza sulle donne

di Alice Marchese


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Pollice della mano piegato, quattro dita in alto e poi chiuse a pugno: Signal for help è il gesto contro la violenza sulle donne. È importantissimo saperlo riconoscere e replicare qualora fosse necessario, che sia in una conversazione o su zoom o in qualunque altra situazione.

È il Signal for Help che l’associazione Canadian Women’s Foundation ha lanciato nell’aprile 2020 in piena pandemia e che sta diventando piano piano popolare in tutto il mondo.
In questo periodo estremamente delicato, la pandemia non è l’unico nemico da temere e da cui ci si deve proteggere: persistono anche altre emergenze per cui non basta il distanziamento. Purtroppo con il lockdown si è costretti a seguire delle misure restrittive per salvarsi dal Coronavirus, ma non sempre la propria casa è un luogo in cui non si prova paura o in cui non ci si fa male.
Le vittime di violenza domestica sono aumentate e diventa più difficile in questa situazione altamente precaria trovare il coraggio di denunciare.

Pertanto, i rischi sono decisamente aumentati; da qui è nata l’idea di un segnale convenuto da poter fare durante quella che magari è una videochiamata ad un familiare, ad un conoscente così da trasformarsi in salvezza.
Avvisa l’interlocutore del pericolo affinché lui si rivolga al numero anti-violenza 1522, gratuito e da rete fissa o mobile.
Il Signal for help in Italia viene rilanciato da numerose associazioni, tra cui Gengle di Giuditta Pasotto che ha realizzato un video per spiegare di cosa si tratta sui social.

A Palermo inoltre ci sono altri striscioni appesi. “Litigare senza picchiare” con accanto il celebre numero 1522 con cui è possibile contattare il centro Anti-violenza. La stessa incisione è accompagnato da una frase confortante che come un abbraccio ci scalda il cuore “Tu sei tua”.
“Girls want fundamental rights”: le ragazze vogliono i diritti fondamentali, visibile vicino piazza Marina.
In via Maqueda invece “Lotta femminista”, da cui si estrapola la parola “Trans”.
Ancora non si sa chi sia l’autore o l’associazione che ha tappezzato la città con queste scritte volte a denunciare una problematica collettiva.

Sono 14 le donne morte di femminicidio dall’inizio del 2021, un numero aggiornato quotidianamente purtroppo, ma molte di più sono le persone che subiscono abusi domestici e che sono bloccate dalla paura di essere scoperte nella richiesta di aiuto. Ma con SignalForHelp, con attenzione e coraggio si vincerà contro questo male che giorno dopo giorno soggioga e uccide innumerevoli vittime.

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