Raoul Bova da Diaco: “Cerco la solitudine, ne sento il bisogno”

di Manuela Zanni


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Raoul Bova è stato ospite di Pierluigi Diaco a «Ti sento», lo scorso martedì sera alle 23.20 su Rai2. Ironico e introspettivo, il Don Massimo della tv si è raccontato con sincerità e trasparenza  attraverso gli stimoli sonori e le suggestioni emotive proposte.

Raoul Bova in cerca di sé stesso

Non basta essere uno degli attori italiani considerati più belli e bravi per potersi definire felice a 360°. Succede a chiunque- incluso Raoul Bova– di sentirsi insicuro e desideroso di pace e solitudine per ritrovare la propria serenità. Lo ha confessato a Luigi Diaco in un’intervista.

Raoul Bova racconta la propria fragilità

Dopo aver ascoltato il canto di un gallo, spiazza Diaco con la sua affermazione: «Più che un gallo mi sento una gallina», svelando un lato “femminile”  della propria personalità, nascosto dietro il personaggio Bova, dietro le apparenze. “Raoul Bova Che mi hai dato del gallo o della gallina? Pierluigi Diaco Può essere anche la sveglia del mattino. Però te la sei chiamata la domanda. Quindi la cresta del gallo, la cresta quando la manifesti? Quando la fai vedere? Quando la metti in campo?  Istintivamente quando ti senti attaccato ovviamente c’è una questione di difesa no? Il gallo tira la cresta. Però non sono mai stato un gallo che si è messo la cresta in testa per andare dalle galline a fare il gallo.  Ma ti senti più gallo o gallina? Perché anche questo me l’hai chiesto praticamente tu poco fa, quindi io te la pongo come domanda perché è interessante la risposta.  Beh va be’ adesso perché il gallo è maschio e la gallina è femmina… però la gallina fa le uova, quindi dà da mangiare è più accudente, a prescindere dalla sessualità. Ti senti più affine alla gallina? Ma il gallo è un po’… si può dire? È un po’ antipatichello, si sente un po’ troppo gallo, si sente un po’ troppo ‘sto’… è stata questa la divertente conversazione tra Raoul Bova e Pieluigi Diaco.

Raoul Bova e l’eredità di Don Matteo

Tra gli attori più amati dal pubblico, dopo una miriade di successi, Bova ha deciso di tuffarsi in un’impresa titanica accettando il ruolo di Don Massimo, il nuovo sacerdote di Spoleto a cui è affidato il compito di guidare la comunità religiosa della città dopo l’uscita di scena di Don Matteo, interpretato sin dalla prima puntata della prima stagione da Terence Hill. Un’eredità importante quella che ha raccolto Raoul Bova che, tuttavia, ha già portato a casa i primi, importanti riconoscimenti. Tuttavia, ai microfoni di Pierluigi Diaco, l’attore ha parlato principalmente della propria vita lasciandosi andare a dichiarazioni inedite.

Raoul Bova e il rapporto con la solitudine

Come riporta il Corriere della sera in un video che anticipa quello che accadrà nella nuova puntata di “Ti sento”, Raoul Bova, dopo aver ascoltato il canto di un gallo, parlando della propria personalità,  si concentra sul suo rapporto con la solitudine. “Al netto della famiglia appari solo. E’ come se fossi orgoglioso della solitudine”, nota Diaco “Non l’avevo mai notata questa cosa“, osserva l’attore che, dopo una breve riflessione. “E’ come se ci fosse uno spazio di libertà individuale”, dice ancora Diaco. “Penso, rifletto e lo cerco questo momento di solitudine. Non mi spaventa, mi accarezza, mi culla”, conclude.

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