Intossicazione alimentare, quali sono i sintomi e quali sono i cibi più a rischio?

di Manuela Zanni


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In estate alcuni cibi diventino pericolosamente nocivi per il nostro organismo, tra il caldo che moltiplica i rischi di intossicazioni e tossinfezioni, e noi che, rilassati e in ferie, facciamo meno attenzione. Le malattie alimentari si verificano in seguito all’ingestione di alimenti contenenti microrganismi patogeni o tossine di origine batterica. Si distinguono in infezioni, o intossicazioni, conseguenti alla presenza di un solo microrganismo patogeno, e tossinfezioni alimentari, determinate dal consumo di alimenti contenenti sia tossine che germi patogeni. Esistono in tutto 250 tossinfezioni alimentari, che si possono manifestare con sintomi diversi.

I sintomi comuni di intossicazione alimentare

Tra i sintomi più comuni ci sono quelli che riguardano soprattutto l’apparato gastrointestinale, come vomito, mal di stomaco, violenti crampi addominali e diarrea, ma possono manifestarsi anche febbre, tremori e, nei casi più gravi, blocco neuromuscolare. L’estate è particolarmente pericolosa anche perché è più difficile assicurarsi di rispettare la catena del freddo, sia per gli alimenti acquistati che per quelli portati da casa.
È bene quindi rinunciare ai cibi sofisticati, in particolare se non si è sicuri della provenienza, stare attenti al ghiaccio, non solo nei paesi tropicali ma anche in Italia, e prestare moltissima attenzione ai frutti di mare o ai crudi in generale. Meglio scegliere cibi poco elaborati, semplici e poveri di salse.

intossicazione alimentare

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I sintomi di intossicazione alimentare più comuni sono:

  • vomito,
  • diarrea,
  • dolori addominali,
  • febbre e brividi.

La maggioranza delle tossinfezioni alimentari è acuta, ossia la malattia insorge all’improvviso e dura poco; la gran parte dei soggetti guarisce spontaneamente, senza trattamento. Raramente un’intossicazione alimentare può tuttavia determinare complicanze più gravi.

Dopo quante ore compaiono i sintomi?

Il tempo d’incubazione è variabile, da poche ore a diversi giorni (vedi tabella successiva).

Cosa fare?

Nella maggior parte dei casi l’approccio di prima scelta consiste semplicemente nel reintegrare i fluidi persi con diarrea e vomito, prevenendo così la disidratazione; bloccare i sintomi, diarrea e vomito in particolare, può talvolta risultare controproducente perché trattasi di un meccanismo con cui l’organismo letteralmente si libera del virus/batterio/parassita responsabile. Quando disponibile, una diagnosi esatta permette di ricorrere a farmaci più specifici (come antibiotici nel caso di tossinfezioni batteriche).

intossicazione alimentare

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Cosa mangiare?

In caso di presenza di vomito può essere consigliabile attendere la risoluzione della fase acuta, ma sempre prestando attenzione al rischio disidratazione; in seguito è possibile reintrodurre gradualmente alimenti solidi e leggeri come riso, patate, pane, carni magre, banane. Per approfondire fare riferimento al paragrafo dedicato in calce all’articolo.

Quanto dura?

La durata è variabile a seconda dell’agente responsabile, andando dalle 24 ore circa a diversi mesi; la tabella seguente riporta un elenco delle intossicazioni alimentari più e meno comuni, con i relativi sintomi, tempi d’incubazione e durata.

Quali sono i cibi più a rischio?

Tra i cibi più facilmente deperibili troviamo:

  • creme e salse contenenti uova (come la maionese);
  • carne e derivati;
  • frutti di mare (soprattutto se crudi);
  • latticini;
  • verdure crude;
  • uova.

Alcuni consigli su come evitare intossicazioni alimentari

  • Lavare sempre le mani prima e dopo aver maneggiato alimenti.
  • Conservare gli alimenti, crudi e cotti, in frigorifero.
  • Cuocere bene i cibi ed evita di consumare carne, uova e molluschi crudi o poco cotti.
  • Stare attenti alla pulizia dei piani di lavoro, del frigorifero, degli strofinacci e delle spugnette.
  • Ricordare che l’utilizzo di elementi protettivi, come coperchi o pellicola trasparente, riduce il rischio di contaminazione.
  • In caso di intossicazione consultare il tuo medico di fiducia. È importante bere acqua per evitare la disidratazione, assumere fermenti lattici e mangiare alimenti molto leggeri per qualche giorno.

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