Endometriosi, la patologia è stata inserita nei livelli essenziali di assistenza

Finalmente il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha annunciato, nella Giornata mondiale dell’endometriosi, che la cura dell’endometriosi sarà nei nuovi Lea, livelli essenziali di assistenza, ovvero le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione, i cosiddetti ticket. Un impegno, ci ha tenuto a precisare il ministro, preso da oltre un anno con tutte le donne italiane che vengono colpite da questa grave malattia. Questa è una notizia positiva per i cittadini. La Lorenzin spiega che questo aggiornamento permetterà di inserire tutti quegli aspetti rimasti fuori negli ultimi 16 anni, come i nuovi trattamenti e le nuove terapie riabilitative, conferendo appropriatezza alle cure erogate. Il ministro precisa che  nella legge di Stabilità 2016 ha vincolato 800 milioni di euro per la revisione dei Lea e del nomenclatore protesi.

La decisione arriva come risposta alle esigenze di 3 milioni di donne: l’endometriosi colpisce una percentuale elevata di donne ed è considerata una delle principali cause di infertilità. Il sintomo principale dell’endometriosi è la sensazione di dolore che può avere diverse forme, da quello pelvico cronico alle mestruazioni dolorose, fino al dolore durante i rapporti sessuali. A soffrirne è tra il 5% il 10% della popolazione femminile, ma in molti casi la diagnosi arriva troppo tardi, tra i 5 e 10 anni dall’inizio dei sintomi. La patologia altera la qualità della vita delle donne colpite, influenzando i loro rapporti, le relazioni familiari, sul lavoro e le capacità riproduttive. Nonostante i progressi compiuti nel trattamento del dolore e nel recupero della fertilità, oggi non esiste una cura e poco si sa circa le cause dell’endometriosi.

Trattandosi di una patologia complessa, che può portare a problematiche anche gravi, è indispensabile la prevenzione. Il consiglio è quello di sottoporsi a una diagnosi in tutti i casi nei quali si è in presenza di sintomi che potrebbero essere ricondotti alla patologia, quali ad esempio dolori forti e anomali durante il ciclo. Una diagnosi precoce è, come sempre, l’arma migliore per fronteggiare questa patologia.