Diventa cieca dopo che decide di farsi tatuare anche i bulbi oculari

di Manuela Zanni


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Apprendendo notizie come quelle che di seguito vi diamo sarebbe il caso di dire “Chi è causa del suo mal pianga sé stesso”. Ma noi non lo faremo per non infierire ulteriormente sul tragico destino di una ragazza che, a causa di una scelta a dir poco scellerata, ha perso la vista. Scopriamo, di seguito, cosa è successo.

Perché Aleksandra Sadowska è diventata cieca?

Aleksandra Sadowska, 25enne di Wroclaw, in Polonia, dopo aver deciso di emulare un rapper chiamato Popek – famoso per essersi tatuato di nero i suoi bulbi oculari – è rimasta cieca. La procedura sbagliata ha lasciato la venticinquenne con dolori acuti, che secondo il tatuatore erano “normali”. «Prendi antidolorifici», le ripeteva. Ma di normale non c’era nulla. Nonostante abbia ascoltato il suo consiglio, il dolore non è mai scomparso, anzi è rimasta “completamente cieca” da un occhio, subito dopo ha avuto complicazioni anche con l’altro.

 Aleksandra Sadowska

Aleksandra Sadowska

Dopo aver perso la vista dall’occhio destro, Aleksandra ha raccontato che i medici le hanno spiegato che il danno era “irreparabile” e che presto avrebbe perso la vista anche dall’occhio sinistro. «Purtroppo, per ora, i medici non mi danno molto ottimismo», ha detto la ragazza. «Il danno è troppo profondo ed esteso, temo di rimanere completamente cieca». Durante l’indagine per ricostruire l’incidente, è emerso che il tatuatore, chiamato Piotr, aveva commesso “gravi errori” nel processo. Un errore fondamentale è stato l’uso dell’inchiostro per il corpo, che non dovrebbe mai entrare a contatto con gli occhi.

 Il commento di Aleksandra

«Non mi chiuderò nel seminterrato e mi deprimerò, Sono triste, ma viva» ha detto la ragazza.  Il tatuatore, che ha la sede della sua attività nella capitale Varsavia, dovrà affrontare un processo e rischia fino a tre anni di prigione per aver reso disabile una persona. Gli avvocati della Sadowska hanno dichiarato ai media locali: «Esistono prove evidenti che il tatuatore non sapeva come eseguire una procedura così delicata. Eppure ha deciso di andare avanti fino a questa tragedia». L’uomo, che gestisce ancora il suo salone dove svolge principalmente piercing all’orecchio, si è dichiarato non colpevole. Il caso giudiziario dovrebbe iniziare presto.

Un caso analogo in Australia

In circostanze quasi speculari, Amber Luke, del Nuovo Galles del Sud, in Australia, ha rivelato come anche lei sia diventata cieca dopo essersi tatuata i bulbi oculari. La 24enne ha dichiarato di aver speso oltre £ 20.000 per modificare il suo corpo dopo aver subito una “straziante” procedura di 40 minuti per trasformare i suoi occhi. La decisione di farsi tatuare gli occhi di blu, non le i ha permesso di vedere nulla per più di tre settimane. E di avere complicazioni in seguito molto serie.

La responsabilità dei tatuatori

Il Tribunale di Catania ha messo nero su bianco che il tatuaggio deve considerarsi un’opera artistica e che, dunque, i clienti non possono recriminare il lavoro finale svolto dai tatuatori. La responsabilità del tatuatore si configura soltanto a fronte di un danno sanitario o in ipotesi di inosservanze delle norme igieniche previste e non anche perché il tatuaggio non sia di gradimento o non rispecchi appieno le aspettative del cliente.

La realizzazione del disegno, come sostenuto dal Professionista, con tesi poi sposata appieno dai giudici catanesi, deve intendersi come un lavoro artistico, e come tale non sottoposto ad alcun apprezzamento soggettivo. E così, con recentissima sentenza del Novembre 2019, il Tribunale di Catania ha rigettato la domanda della donna, condividendo la linea difensiva della convenuta e stabilendo che il diritto al risarcimento nei confronti del tatuatore può essere richiesto solo ed esclusivamente a fronte di un danno sanitario e in caso di inosservanza delle norme igieniche, mentre nulla può essere richiesto a fronte del cosiddetto “danno estetico”, giacché il tatuaggio è un’opera artistica e, come tale, non può essere soggetta ad alcun apprezzamento personale.

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