Tumore alla cervice uterina, le cause e i primi sintomi

Il papilloma virus, spesso abbreviato come HPV, è un virus killer molto pericoloso per noi donne, ed è una della cause principali del tumore alla cervice uterina, più spesso definito tumore al collo dell’utero. La cervice uterina è la parte inferiore dell’utero, quella che si apre nella vagina, zona dalla quale di solito vengono prelevate le cellule da analizzare per fare il pap test, esame che dovreste fare almeno una volta l’anno, anche due nel caso in cui venga rilevata qualche anomalia.

Oggi grazie a innumerevoli campagne di prevenzione e diagnosi precoce, la mortalità è decisamente scesa, ma è bene tenersi sempre sotto controllo facendo almeno una visita ginecologica completa all’anno. C’è da aggiungere però che non tutti i tipi di HPV provocano il cancro, ma per evitare di incappare nel virus killer sarebbe il caso di gestire la propria sessualità in modo responsabile. Esistono ben 100 tipi diversi di papilloma virus, ma quelli coinvolti in tal senso sono soltanto due ceppi particolari chiamati HPV16 e HPV18.

Sintomi del cancro al collo dell’utero

Il problema di questo tipo di tumore è che in fase iniziale è quasi del tutto asintomatico, o comunque i sintomi sono comuni a quelli di altre patologie non tumorali, per cui spesso neppure ci si allarma più di tanto, e ci si trascura, pensando che sia una comune infiammazione. Tra i sintomi blandi che dovrebbero però metterci in allarme, o comunque spingerci ad approfondire la questione con un ginecologo,  ci sono senza dubbio le perdite di sangue anomale, ad esempio tra un ciclo e l’altro o dopo un rapporto sessuale, perdite vaginali e dolore durante i rapporti sessuali.

Cancro al collo dell’utero, come si cura

Se individuata in tempo, questa forma di tumore può essere curata con successo, a patto però che la diagnosi avvenga in fase precoce. Il trattamento comunque prevede quasi sempre la rimozione chirurgica del tumore, come nel caso di tanti altri tumori, e in questo caso anche l’isterectomia, ovvero la rimozione dell’utero. Nel caso in cui il tumore non sia molto esteso, il chirurgo proverà a salvare le ovaie e le tube di Falloppio, prevenendo in qualche modo la cosiddetta menopausa chirurgica.

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