Olio di enotera: le proprietà, gli usi e i benefici

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Tutto quello che bisogna sapere sull’olio di enotera, un ottimo alleato soprattutto per noi donne in fase premestruale. Ma le sue proprietà non si limitano di certo a questo!

oil pudding igiene orale

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L’olio di enotera si estrae dai semi dell’enotera, una pianta erbacea originaria dell’America settentrionale, anche se ormai è praticamente diffusa quasi ovunque, chiamata “bella di notte” probabilmente per i suoi caratteristici fiori gialli che si aprono durante la notte.

L’olio che viene ricavato dai suoi semi  vanta tantissime proprietà benefiche ed è un ottimo alleato sia per la salute che per la bellezza. L’olio di enotera è particolarmente ricco di acidi grassi essenziali e contiene anche aminoacidi, fibre, vitamina C e tanti Sali minerali tra cui potassio, manganese, magnesio, ferro e calcio.

Proprietà benefiche dell’olio di enotera

L’olio di enotera, come già accennato, vanta tantissime proprietà benefiche per la nostra salute. In primis è un ottimo alleato per le donne che soffrono di sindrome premestruale, proprio perché aiuta a contrastare i tipici disturbi che precedono il ciclo: dolore al seno, irritabilità e gonfiore addominale.

E’ un olio che favorisce la digestione proteggendo la mucosa digestiva, per cui è particolarmente indicato per chi soffre di problemi gastrointestinali. È un toccasana per la salute della pelle: i dermatologi lo consigliano nei casi di eczema, psoriasi, secchezza e acne, proprio perché l’olio di enotera garantisce il giusto livello di idratazione di cui la pelle ha bisogno. Inoltre combatte anche la caduta dei capelli e la fragilità delle unghie.

Come assumere l’olio di enotera

Si può usare sia come olio puro oppure in capsule sotto forma di integratore alimentare. Le dosi consigliate sono due cucchiai al giorno o due capsule, ma è bene chiedere comunque consiglio al medico.

Olio di enotera: controindicazioni

L’utilizzo dei prodotti a base di enotera sono da evitare se si assumono farmaci per l’epilessia, proprio perché può favorire l’insorgere di una convulsione, ma solo ed esclusivamente in questi soggetti.

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