Aumentano i casi di tumori ai polmoni tra le donne e i non fumatori. Gli esperti analizzano cause e raccomandano diagnosi precoci.
Giornata mondiale dell’autismo, come riconoscere i segni nel bambino?
Il termine autismo deriva dal greco (autòs: stesso) il cui significato è “stare soli con se stessi”. Dal momento che si esprime attraverso uno spettro di sintomi, più comunemente viene utilizzata la definizione ”disturbi dello spettro autistico”.
Cos’é l’autismo
I disturbi dello spettro autistico compaiono nella prima infanzia, (2°-3° anno di vita), causando un ritardo in varie aree dello sviluppo, come l’acquisizione del linguaggio, la capacità di giocare e di interagire con gli altri. Trattandosi di un disordine “a spettro”, può variare da forme molto lievi a forme molto gravi; pertanto tutti gli esperti concordano sulla necessità di una diagnosi precoce e di un altrettanto tempestivo intervento non appena si manifestino i primi segnali.
Cause dell’autismo
Le cause dell’autismo non sono ad oggi del tutto conosciute; molti esperti ritengono che possano essere responsabili fattori genetici ed ambientali. Sono stati chiamati in causa alcuni fattori prenatali che potrebbero contribuire in qualche modo all’insorgenza dell’autismo, come l’uso di antidepressivi durante la gravidanza, l’età della madre o del padre, le infezioni materne in gravidanza, complicanze durante o poco dopo il parto, esposizione ad inquinanti.
Sintomi nei bambini autistici
I sintomi dell’autismo solitamente compaiono tra i 18 e i 36 mesi; evidenziare il più precocemente possibile i primi segnali può comportare grandi differenze nella “gestione” della malattia. Il ruolo del genitore è quindi di fondamentale importanza, proprio nel saper cogliere i primissimi segni, attraverso un attento monitoraggio dello sviluppo del proprio bimbo ed attraverso un fattivo dialogo con il proprio Pediatra curante, qualora vengano ravvisati deficit o arresti dello sviluppo.
Per tale motivo è fondamentale portare il bambino ai bilanci di salute dei 15-18 mesi e 24-36 mesi. In questa occasione ai genitori vengono poste una serie di domande che riguardano lo sviluppo psicomotorio e comportamentale del loro bambino e che consentono al Pediatra di individuare eventuali segnali di disturbi dello spettro autistico.
Alcuni bambini, come si è detto, possono manifestare segni di un disturbo dello spettro autistico già nella primissima infanzia (come ad esempio un contatto visivo ridotto, la mancanza di risposta al proprio nome o “l’indifferenza” nei confronti dell’adulto che si prende cura del piccolo). Altri bambini, invece, mostrano un normale sviluppo nei primi mesi di vita ma poi all’improvviso un arresto nello sviluppo o una regressione in tappe già acquisite.
I sintomi di esordio di autismo spesso compaiono tra i 12 e i 18 mesi e se individuati precocemente, ossia entro i 18 mesi, un trattamento tempestivo può portare ad un miglioramento del quadro.
I segni più precoci di autismo comprendono l’assenza di comportamenti normali – non la presenza di comportamenti anomali; questo ne rende più difficile l’individuazione. I piccoli sembrano estremamente “tranquilli”, indipendenti e poco esigenti; pertanto questi segnali precoci possono essere fraintesi ed interpretati erroneamente.
Che cosa fare se siete preoccupati?
Se vi sembra che il vostro bambino abbia un ritardo nello sviluppo o se vi sembra di individuare segnali di allarme per l’autismo, programmate una visita dal vostro Pediatra. Attualmente sono disponibili diversi strumenti per identificare bambini a rischio di autismo: consistono in un’attenta valutazione dello sviluppo del piccolo nelle aree della comunicazione, della socializzazione e del comportamento.
Il vostro Pediatra vi indirizzerà ad un neuropsichiatra infantile in grado di procedere ad una valutazione approfondita attraverso una visita medica, un colloquio con i genitori ed un’anamnesi accurata.
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