Diastasi addominale, cos’è la malattia di Noemi Bocchi

di Alice Marchese


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Noemi Bocchi è la compagna di Totti e ha dichiarato di soffrire di diastasi addominale. Si manifesta con la cosiddetta “pancetta” che compare anche in persone magre e allenate. Ma non si tratta soltanto di un inestetismo, spesso può avere una ragione clinica come nel caso di Noemi Bocchi che ha detto anche di aver intrapreso un percorso per porre fine finalmente alle sofferenze che una tale malattia comporta.

Cos’è la diastasi addominale?

La diastasi addominale è una patologia facile da riconoscere, soprattutto perché associata spesso ad altri sintomi tra cui:

  • Dolori alla schiena
  • Senso di instabilità della colonna vertebrale
  • Gonfiore dopo i pasti
  • Episodi di incontinenza
  • Difficoltà digestive e respiratorie,
  • Peristalsi evidente,
  • Ernie
  • Un’eccessiva separazione della muscolatura retto-addominale centrale.

Come si manifesta

I muscoli principali della parete retto addominale sono divisi in due parti: un muscolo retto-addominale destro e un muscolo retto-addominale sinistro. Questi sono tenuti insieme da una sottile banda di tessuto connettivo che viene chiamata linea alba. Viene chiamata anche linea mediana e il suo compito è quello di tenere insieme i muscoli retto-addominali e permette anche la continenza dei visceri interni.

Se la linea alba si indebolisce, è estremamente difficile che riesca a tornare nella condizione iniziale naturalmente. Dunque in base alla distanza, si può avere una diastasi di grado lieve o di grado severo (più di 5 cm).

Diastasi addominale: cause

  • La principale è la gravidanza, specialmente se gemellare, che durante il periodo di gestazione porta le due fasce muscolari longitudinali dell’addome a divaricarsi per consentire la crescita del feto durante i nove mesi.
  • Altre cause sono legate a cambiamenti repentini e importanti di peso, lassità muscolare, eccessiva attività fisica, tosse cronica o intensi e prolungati conati di vomito.

Come si cura

Nel caso in cui la patologia sia lieve, si può ricorrere ad un intervento fisioterapico mirato. Nel caso in cui però sia più grave, è necessario un intervento chirurgico che verrà valutato in base alla gravità.

Tra i più diffusi l’addominoplastica. Questa permette il riavvicinamento dei due muscoli, ma si ricorre a questa se la diastasi è moderata. Quando è più difficile da trattare potrebbe essere necessario inserire una rete biocompatibile riassorbibile che permette di avvicinare i muscoli e ha anche un ruolo di contenimento degli organi interni. Esercizi e ginnastica potrebbero nettamente aggravare la propria condizione ed essere dunque considerati controproducenti. In alternativa si può curare anche l’alimentazione che potrebbe recare non poco sollievo.

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