La Colecisti infiammata è dovuta all’infiammazione del dotto cistico che che unisce la cistifellea con un tratto dell’intestino.
La cistifellea è un piccolo organo a forma di “pera” situato sotto il fegato. La sua funzione è quella di trasportare la bile prodotta dal fegato e canalizzarla nell’intestino attraverso il dotto cistico o biliare per favorire la digestione dei grassi. Il dotto cistico collega il fegato, la cistifellea e il pancreas all’intestino tenue. La principale causa di colecistite sono i calcoli biliari che ostruiscono dotto cistico. Questo blocco comporta che la bile si accumuli nella cistifellea, e che tale accumulo provochi l’infiammazione della colecisti.
Questa condizione di solito inizia con la formazione di calcoli biliari nella cistifellea. La formazione di calcoli biliari può dipendere da diversi fattori, tra cui l’ereditarietà, il peso e la dieta.
I calcoli biliari possono variare di dimensioni e la loro presenza provoca pressione, irritazione, o anche infezione. Col tempo, le pareti della colecisti cominciano ad inspessirsi e la cistifellea a ridursi con la conseguneza che la colecisti smette di funzionare correttamente.
Oltre ai calcoli biliari, la Colecistite può essere causata da:
I calcoli biliari sono più comuni nelle donne che negli uomini. A causa di questo, le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare colecistite. Il rischio di sviluppare questa condizione aumenta dopo i 40 anni.
I sintomi della Colecistite possono apparire improvvisamente o svilupparsi lentamente in un periodo di anni. Essi includono:
Un attacco tipico può durare due o tre giorni, ma i sintomi variano ampiamente da persona a persona.
Le complicanze possono includere:
Il medico può fare una anamnesi familiare e sottoporvi a un esame fisico, soprattutto perchè i sintomi della colecistite sono simili a quelli di altre condizioni dolorose a carico del tratto gastroenterico.
Alcuni test che possono aiutare a diagnosticare colecistite sono:
La TAC addominale
Ecografia addominale
Esami del sangue
Il medico valuta, da caso a caso e, se è necessario disporrà il ricovero ospedaliero oppure no. La cura prevede una terapia farmacologica con antibiotici, antispastici, antitossici, epatoprotettori e analgesici. Se la colecistite, invece, colpisce in gravidanza, non c’è molto altro da fare se non riposare e avere molta pazienza.
Una volta scongiurato l’attacco acuto e doloroso, l’alimentazione e lo stile di vita diventano di vitale importanza per prevenire la ricaduta e la formazione dei calcoli biliari.
In particolare, la dieta deve essere povera di grassi e proteine e caratterizzata da piccoli pasti, frequenti e regolari.
E’ necessario ridurre o evitare carne, alcool, dolci, legumi e pomodori, burro e spezie
Via libera a pasta, frutta di stagione, yogurt, pesce bianco e formaggi magri.
Se l’infiammazione diventa cronica, molto spesso, si opta per l’intervento chirurgico, appena i sintomi sono migliorati, per l’asportazione della cistifellea per via laparoscopica.
Tra i rimedi naturali, utili soprattutto per lenire i fastidi e i dolori, ci sono gli infusi offerti dalla fitoterapia a base di tarassaco, camomilla, cardo e menta.
Per combattere questo disturbo è necessario perdere peso e mangiare sano ma attenzione: la perdita repentina di peso può essere controproducente per il funzionamento della cistifellea e l’aggravamento della Colecistite.
Rivolgetevi assolutamente al medico specialista per decidere insieme la dieta corretta.