Mappa cromosomica in gravidanza, a cosa serve e quando farla

La mappa cromosomica è un esame da fare prima di una gravidanza non obbligatorio: sarà il ginecologo, in base alla vostra condizione di salute, a consigliarvelo o meno. È un test preconcezionale che si effettua sul sangue tramite un comunissimo prelievo e che di solito viene prescritto alle coppie considerate a rischio, cioè quando potrebbe esserci il rischio di trasmissione di malattie cromosomiche come nel caso, per esempio, di chi ha avuto uno o più aborti spontanei o di coloro che hanno già avuto un figlio con malattie di questo tipo.

In pratica, attraverso un prelievo di sangue, è possibile analizzare tutti i cromosomi, che racchiudono i geni del Dna, per assicurarsi che non ci siano anomalie. Ovviamente è un esame che ha valore se viene effettuato prima del concepimento, anche se a gravidanza già iniziata ci possono essere circostanze in cui vale comunque la pena fare una mappa cromosomica, quindi in tutti quei casi in cui la mamma abbia un’età superiore ai 35 anni o in caso di altro figlio già affetto da anomalie cromosomiche, ma anche qualora in famiglia ci fossero già stati casi e problematiche simili. In tal caso il medico consiglierà, per maggiore precauzione, anche una villocentesi o un amniocentesi, esami un po’ più invasivi ma che in alcune circostanze sono fondamentali.

Quanto cosa una mappatura cromosomica? Il costo cambia da regione a regione, ma in genere si paga un ticket di 40 euro circa, per cui non è un esame particolarmente gravoso dal punto di vista economico. Se invece si decide di sottoporsi all’esame privatamente il costo non sarà proprio indifferente: circa 400-500 euro.

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