Quando fare i primi controlli in gravidanza?

di Alice Marchese


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Quando la gravidanza è stata confermata dal test e da uno specialista, è opportuno monitorare la gestazione con i relativi esami. Soprattutto il primo trimestre è fondamentale. L’aspetto più importante è quello di affidarsi a qualcuno di fidato così da trascorrere con più serenità possibile questi mesi che vi attendono. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito ad esami da affrontare.

Gravidanza: quando fare la prima visita

Andrebbe fatta entro l’ottava settimana, per avere l’opportunità di chiedere le prime informazioni e sciogliere i primi dubbi sulla gravidanza, ma soprattutto per fare un’anamnesi sulla salute della donna e su eventuali patologie familiari (diabete, ipertensione, malattie genetiche) e stabilire se si tratta di una gravidanza fisiologica (a basso rischio) oppure patologia (a rischio).

Durante la visita inoltre medico o ostetrica misurano la pressione arteriosa, controllano il peso di partenza della donna per stabilire quale potrebbe essere l’aumento ponderale ideale a fine gravidanza, e stabiliscono con il calcolatore ostetrico qual è la data presunta del parto.

Le visite ginecologiche/ostetriche sono a pagamento se effettuate privatamente, gratuite se ci si reca da un operatore che lavora in strutture pubbliche, come gli ospedali o i consultori familiari (ma in quest’ultimo caso non si potrà scegliere l’operatore stesso). Se la gravidanza viene considerata a rischio, la donna sarà seguita dal medico ginecologo.

Leggi anche: “Come faccio a sapere quando sono rimasta incinta?”

L’ecografia del primo trimestre

Nel primo trimestre, dalla 6-7° alla 13° settimana, si esegue la prima ecografia prevista dal SSN (in totale ora sono due, anche se alcune Regioni ne offrono ancora tre), che serve per confermare la presenza della gravidanza in utero, la corretta datazione, la presenza del battito cardiaco fetale, l’eventuale tipologia di gemellarità (monocoriale o bicoriale) e per identificare anomalie evidenti nelle strutture fetali.

Test: quando farlo

Tra i segnali a cui è meglio fare attenzione, e che richiederebbero l’utilizzo di un test nel caso si sia avuto un rapporto sessuale (protetto o meno) indichiamo:

  • Salto mestruale – Le mancate mestruazioni però non significano automaticamente che vi sia una gravidanza in corso;
  • Dolori addominali/pelvici;
  • Seno dolorante;
  • Nausea;
  • Difficoltà a mangiare alimenti abituali;
  • Minzione frequente;
  • Stanchezza mentale.

Ovviamente è necessario consultarsi con uno specialista qualora ci siano questi sintomi. Ci si deve accertare che questi sintomi siano riconducibili a questo.

Come funzionano i test

Un test di gravidanza da banco può fugare, con un’alta attendibilità, ogni dubbio a riguardo. Fondamentale è la prima minzione della giornata che farà capire alla donna se è incinta o meno. Viene rilevato nelle urine un ormone, la gonadotropina corionica umana (HCG) Questo viene rilasciato solo se un uovo fecondato si attacca all’esterno dell’utero o al rivestimento uterino.

Leggi anche: “Come e quando fare il test di gravidanza”

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