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Autolesionismo nell’adolescenza: i fattori di rischio e come affrontarlo
L‘autolesionismo è il comportamento che mira a procurarsi traumi e ferite ma in assenza di una reale intenzione suicida. Può trattarsi di un taglio o di un altro tipo di danno fisico più o meno deliberato e si tratta in genere di un comportamento compulsivo e non occasionale.
In particolare, il fenomeno dell’autolesionismo nell’adolescenza è sempre più diffuso. Ma quali sono i fattori di rischio e come affrontarlo?
Per un genitore accorgersi che un figlio si procura tagli e ferite può essere un evento sconcertante e incomprensibile, tanto più se l’atto autolesionista è grave e protratto nel tempo.
Per molti giovani l’autolesionismo è un modo per affrontare emozioni dolorose, pensieri o ricordi e non un tentativo di apportare un danno reale alla propria vita. Il dolore fisico dell’autolesionismo, cioè, può dare un certo grado di sollievo ad emozioni difficili da gestire.
Per i genitori che hanno a che fare con l’autolesionismo nell’adolescenza, perciò, è bene capire che esso di solito è un modo di sfuggire allo stress emotivo, causato da pensieri o ricordi difficili da gestire in maniera efficace.
I fattori di rischio dell’autolesionismo nell’adolescenza
L’autolesionismo adolescenziale può essere correlato ad una gamma di problemi tra cui:
- Bullismo dentro o fuori scuola
- Stress e depressione
- Preoccupazioni in famiglia
- Traumi infantili o abusi
- Altri problemi di salute mentale.
Come affrontare l’autolesionismo degli adolescenti
Capire perché nostro figlio ricorre a comportamenti autolesionisti può essere davvero difficile e arduo. Proprio per questo è importante ascoltare e capire, invece di giudicare. Alcune tra le motivazioni che diversi adolescenti intervistati hanno dato per spiegare il loro comportamento autolesionista, infatti, includono:
- Incapacità di esprimere sentimenti forti, complicati o nascosti
- Dimostrare di non essere invisibili
- Sentimento nel controllo
- Ricerca di un immediato senso di sollievo
- Necessità di sostegno (ma non ricerca di attenzione)
- Fuga da eccessive attenzioni
Qualunque sia la ragione del comportamento autolesionista di vostro figlio adolescente, tuttavia, è importante fare riferimento ad un aiuto professionale che gli permetta di riconoscere non solo il motivo di tale condotta, ma anche per imparare nuove abilità e comportamenti funzionali a gestire le emozioni difficili.
A quali comportamenti stare attenti
Spesso è difficile individuare i segni di autolesionismo, poiché i ragazzi cercano di tenerli nascosti. A volte potranno verificarsi “inspiegabili” infortuni oppure si potranno notare atteggiamenti strani quali:
- Uso di vestiti a maniche lunghe con il caldo
- Occultamento dei vestiti per lavarli separatamente
- Strane scuse per le ferite.
Poiché il comportamento autolesionista viene spesso nascosto, i segni possono non essere evidenti ed essere ben camuffati. Ecco perchè, prima di parlare e peggiorare la situazione, è bene osservare attentamente senza fare pressioni e poi rivolgersi ad uno specialista della salute mentale in età adolescenziale.
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