Gwyneth Paltrow tra le “Almond mom”: la sua dieta

di Alice Marchese


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Gwyneth Paltrow sotto il mirino delle polemiche a causa della sua dieta. L’attrice, famosa per Sliding Doors e poi vincitrice di Premio Oscar e un Golden Globe come migliore attrice per il film Shakespeare in Love nel 1999, durante un’intervista ha dichiarato di essere tra le cosiddette Almond Mom. Si tratta di un gruppo di donne che seguono il digiuno intermittente associato alla dieta paleo. Il suo regime alimentare dunque è considerato dannoso e non completo.

La dieta di Gwynet Paltrow

L’attrice ha escluso i carboidrati e per colazione opta ogni giorno per il caffè e succo di sedano o acqua e limone. Per pranzo mangia brodo di ossa di pollo e a cena soprattutto verdure. Un aspetto da non sottovalutare è che trascorrono 16/18 ore tra la cena e il “pasto” successivo e si prosegue con attività fisica.

La Bone Broth Diet di Gwyneth Paltrow

Come ha raccontato la stessa Gwyneth Paltrow nel podcast The Art of Being Well with D.r Cole, la ex star di Hollywood di solito “mangia” brodo di ossa di carne (preferibilmente di pollo). In questo caso non si tratta di una novità dal momento la Paltrow è una delle star che da anni “sponsorizzano” proprio la Bone Broth Diet, la “dieta del brodo”, insieme a Salma Hayek. Sembrerebbe inoltre che questa faccia perdere peso in poco apportando nutrienti ma a zero calorie. Si tratta di una tendenza che rientra nel salutismo newyorkese in voga da circa 5 anni, tanto che ormai ci sono anche locali che preparano il brodo takeaway.

Cos’è la dieta paleo

La dieta paleo è un regime alimentare abbastanza particolare. In teoria ricca di carne, pesce, frutta, bacche e verdura (preferibilmente cruda) e esclude carboidrati, cibi raffinati, zuccheri, ecc. Per questo Gwyneth Paltrow ha raccontato che la sua cena è ricca di “molte verdure”. Ma è sufficiente?

A pronunciarsi a riguardo è Monica Germani, nutrizionista, dietista, direttrice del Poliambulatorio TMedical Institute di Roma e Meta Clinic Milano a Donnamoderna.it. “In diete così restrittive e inevitabilmente squilibrate occorre fare attenzione all’eventuale carenza di micro e macro nutrienti, come vitamine e minerali. I carboidrati sono spesso demonizzati, ma non dovrebbero essere eliminati, semplicemente consumati in quantità corrette senza esagerare, come a volte accade a noi italiani. In realtà i carboidrati innescano la lipolisi, cioè il fatto stesso di bruciare i grassi come fonte di energia. Se non se ne mangiano l’organismo “automangia” la massa magra, i muscoli: così non solo non si migliora la forma fisica, ma si può avere uno stato di malnutrizione molto importante. I danni metabolici possono essere molto difficili da cancellare: basti pensare che una dieta da appena 700 calorie porta a una riduzione delle attività metaboliche che poi necessitano di almeno 6/12 mesi di lavoro, se tutto va bene”.

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