I dubbi di Romina Power e Yari Carrisi sulla scomparsa di Ylenia: “Perché non crediamo alla polizia “

di Redazione


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Yari Carrisi e Romina Power sono tornati a parlare della scomparsa di Ylenia Carrisi. Ognuno dei due vive in modo diverso il dolore per questa perdita, ma entrambi continuano a lasciare una porta aperta alla speranza e alla possibilità di riabbracciarla.

Yari Carrisi: “Ylenia era la mia bussola”

Ospiti della trasmissione Verissimo, Yari Carrisi e Romina Power hanno fatto una lunga chiacchierata con la conduttrice Silvia Toffanin, tra passato, presente e anche futuro.

Yari ha raccontato quanto fosse legato alla sorella Ylenia, scomparsa in circostanze misteriose a New Orleans: “Era la mia bussola. Abbiamo avuto un’infanzia particolare e lei era l’unica che capiva quello che avevo passato. Era il mio specchio. Aveva una cultura, una bellezza, una voglia di vivere, di esplorare, era creativa e super coraggiosa. È stato molto difficile. Non solo ho perso una sorella, ma un modello, ho perso un punto di riferimento“.

Il figlio di Al Bano e Romina ha anche raccontato un episodio avvenuto pochi anni fa: “Io fino al 2020 pensavo che lei fosse da qualche parte in giro. Poco prima che scoppiasse il Covid, sono andato a New Orleans, perché una mia amica mi ha mandato la fotografia di un quadro appeso al Voodoo Museum che ritraeva una donna che era identica a Ylenia. Sono andato a vedere di persona“.

Yari Carrisi e Romina Power a Verissimo
Yari Carrisi e Romina Power a Verissimo

Quindi ha aggiunto: “Una volta arrivato lì ho scoperto che il quadro era stato dipinto molti anni prima, negli anni Sessanta o Settanta. Quindi non era lei. Una volta lì ho ripercorso i suoi passi, ho parlato con delle persone che erano coinvolte all’epoca e ho capito che forse, insomma…”.

“Io non credevo alla storia della polizia, nella storia della ragazza che si gettò nel fiume c’era qualcosa che non mi convinceva. Le informazioni non combaciavano. Poi, ho capito che forse la polizia all’epoca, nel ’94, era stata un po’ sbadata. L’ha presa un po’ con leggerezza. Però, dopo quell’ultimo viaggio parlo di lei al passato. Comunque la porta è sempre aperta”, ha concluso Yari.

Romina Power: “Io ancora non credo alla polizia”

Anche Romina Power condivide questi dubbi: “Io ancora non credo alla polizia e non credo che sia sbadata, troppe ragazze spariscono in quella città e non sanno più cosa fare. Ci sono tante persone che spariscono per tanti anni, non si hanno risposte poi di colpo succede qualcosa, anche dopo trent’anni vengono ritrovate”.

La scomparsa di Ylenia è stato un momento molto difficile, ha spiegato Yari: “I media ci usavano, andavano contro di noi e ci accusavano di cose inesistenti. Ti lascio immaginare che circo c’è stato. Cosa mi fa male? Ormai sono anestetizzato. I primi anni pensavo: ”Dai Ylenia, continua”, pensavo che fosse in giro, che stesse facendo un viaggio incredibile, che fosse diventata una sciamana nella foresta amazzonica. E magari è anche così”.

“Segretamente ho sempre pensato che fosse in giro a fare qualcosa di così importante da non poter tornare indietro sui suoi passi. Però, fortunatamente, c’è anche l’altra parte della medaglia. L’ho sentita molto presente in questi anni. Era una vera poetessa, viaggiatrice. C’è la vita sul piano terrestre, ma intorno a noi succede molto di più, qualcosa che noi non vediamo”.

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