Pippo Inzaghi: “A giugno 2024 mi sposo. I figli? Rimpiango solo di aver aspettato troppo”

di Redazione


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Pippo Inzaghi, alla vigilia dei 50 anni, si racconta in un libro. L’ex numero 9 rossonero, alla viglia dei 50 anni, parla delle sue vittorie, delle delusioni, del rapporto con il fratello Simone e, naturalmente, di Angela, che sposerà il prossimo anno.

Pippo Inzaghi: “Nel mio libro pagine di momenti belli”

Attraverso le pagine del Corriere della Sera, Filippo Inzaghi parla di argomenti dei quali parla nel suo libro, “Il momento giusto”. “Me l’avevano chiesto già diverse volte. Adesso c’è l’occasione di un compleanno tondo – 50 anni – ho pensato di far scorrere un po’ di ricordi. Ma non troverete nessuna polemica. Se devo dire qualcosa a qualcuno, mi piace farlo guardandolo in faccia. Sono pagine di momenti belli“, precisa.

A proposito di momenti belli, quindi, non potevano mancare quelli con Angela Robusti e con i due figli, Edoardo, nato nel 2021, ed Emilia, nata nel 2023: “Quando ho visto Angela ho capito subito che era la donna della mia vita. Da lì è cambiato tutto. E i bambini sono stati un desiderio naturale: sono felicissimo e rimpiango solo di aver aspettato un po’ troppo. Ma senza Angela tutto questo non sarebbe stato possibile. Adesso manca l’ultimo tassello: a giugno 2024 ci sposiamo“.

Pippo Inzaghi e Angela Robusti
Pippo Inzaghi e Angela Robusti

Prima del grande evento, però, Pippo Inzaghi taglia un grande traguardo, quello dei 50 anni. Per questa data, rivela, “Festeggiare con Angela, i bambini, i miei genitori, mio fratello e i miei nipoti sarà il regalo più bello”.

A proposito di famiglia, quando gli viene chiesto com’era da ragazzini il rapporto con il fratello Simone, Pippo Inzaghi racconta: “Fantastico, da sempre. Io sono più grande e da ragazzini 2-3 anni si fanno sentire. Facevo già qualche gol e mi sceglievano sempre nelle squadre alla ”buca”, ma se non facevano giocare anche Simone – che era tra i più piccoli – non giocavo nemmeno io. Ci siamo sempre divertiti insieme: mai stato un filo di invidia, solo grande rispetto e, soprattutto, siamo sempre stati orgogliosi per i successi l’uno dell’altro”.

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