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Elodie nel Calendario Pirelli 2025: “Mi piaccio, il corpo mi aiuta a raccontare qualcosa di me”
Il Calendario Pirelli ormai rappresenta una vera istituzione, farne parte permette di entrare nella storia e non può che essere motivo di orgoglio. L’edizione che vedremo nel 2025 sarà ancora pù particolare, visto che vuole essere davvero a tutti gli effetti un “calendario per tutti”. E ci sarà anche un po’ di Italia in quell che vedremo tra qualche mese grazie alla presenza di Elodie.
Oltre alla cantante italiana ci saranno Vincent Cassel, Simone Ashley, Martine Gutierrez, Hoyeon Jung, Padma Lakshmi, Hunter Schafer, Jenny Shimizu, Connie Fleming, Jodie Turner-Smith, John Boyega e lo stesso Ethan James Green. Un vero e proprio viaggio nella “bellezza”, declinata in tutte le sue forme e in tutti i suoi significati. Per vedere tutti gli scatti dell’opera, intitolata per questa edizione “Refresh and Renewal” bisognerà aspettare la presentazione ufficiale in programma a novembre a Londra.
Il grande orgoglio di Elodie
Essere scelta per un lavoro in ambito internazionale, seppure parzialmente diverso dalla propria professione, non può che rendere fieri, è la dimostrazione di come si sia seminato bene. Sensazioni come queste le sta provando anche Elodie, spesso criticata perché tende a ostentare un po’ troppo il suo corpo anche nei concerti, ma che avrà modo di farlo in un’opera di prestigio come il calendario Pirelli.
“Mi piaccio e il corpo mi aiuta a raccontare qualcosa di me. Non penso che avere una sessualità sia peccato” – ha detto a ‘La Repubblica’.
Da sempre lei non ha mai avuto grandi tabù, posare per gli scatti l’ha fatta sentire del tutto a suo agio: “Penso che il corpo sia un manifesto per ogni essere umano. Se ci spostiamo di qualche chilometro a destra, guardando l’Italia, le donne non sono libere neppure di andare in giro come vogliono, e possono far vedere solo qualche parte del corpo. Ciò viene deciso da altri esseri umani, e ci fa capire bene quanto in realtà la femminilità sia ancora scabrosa. L’essere donna è scabroso. Quindi c’è un controllo sul corpo della donna, oggi più che mai. Mi accusano di sessualizzare e ciò mi fa molto sorridere: vorrei chiedere cosa significa. Invece il punto è proprio questo: più uno viene accusato per l’uso che fa della propria libertà – perché questa è la mia libertà di espressione – più significa che sta conducendo una lotta giusta. Qualcuno ne rimane colpito, e quindi vorrebbe controllarmi. Perciò sto facendo una cosa utile”.