Amore platonico, di cosa si tratta?

Anche a voi sarà capitato di dire “è amore platonico”, ma siete proprio sicuri di sapere cosa voglia dire? Qual è il senso di questa frase? È un po’ come amarsi da lontano, soltanto con il cuore e con il pensiero, senza che questo trasporto implichi una forma di amore carnale. Ma non è soltanto questo, dunque cerchiamo di capire meglio cos’è l’amore platonico, di cosa si tratta e perché ci fa stare bene.

Il significato di questa espressione di uso comune come potete immaginare deriva dalla filosofia greca e risale a Platone secondo il quale in ognuno di noi c’è un posto in cui si sviluppano i nostro ideali che ci permettono di percepire in modo diverso una realtà oggettiva, partendo dal presupposto che il mondo è al tempo stesso un luogo tangibile ma anche di fantasia. Questo concetto vale un po’ per tutto, anche per l’amore e i sentimenti. D’altronde l’amore ha ben poco di razionale, proprio perché risiede in questo luogo ideale legato alle nostre fantasie che cambiano la percezione della realtà.

Il punto è pensare all’amore come un concetto ideale, quindi puro e privo di carnalità. Quando parliamo di amore platonico facciamo riferimento ad un tipo di amore spirituale che non implica alcun approccio fisico e può essere di diversi tipi: qualche volta si tratta di un sentimento a distanza, altre volte anche di un amore non corrisposto; in alcuni casi è addirittura una condizione mai confessata.

L’amore platonico può anche essere un amore idealizzato, spesso legato al passato, il classico fantasma dell’ex fidanzato che non vi permette di intraprendere una nuova relazione equilibrata. È un amore deluso dal quale spesso si fa fatica a staccarsi e che in qualche caso diventa quasi un’ossessione. L’amore platonico dunque è un concetto molto bello, ma può avere effetti collaterali ed essere qualcosa da cui staccarsi.