Bellezza

Quello che Stella Pecollo dice: “Amare se stessi è la forma più bella d’amore»

Stella Pecollo, anima inquieta e determinata, ha lasciato «il paese» a 21 anni: prima il trasferimento a Milano, poi i corsi di recitazione. Attrice, doppiatrice, musicista, lo scorso maggio si è raccontata anche in un libro-manifesto: Io sono bella – La leggerezza non è una questione di peso.

E ora, alla vigilia di San Valentino, Stella diffonde via social la lezione più importante che ha imparato: «Amare se stessi è la forma più bella d’amore». Da lì, infatti, deriva tutto il resto. Per questo anche quest’anno ha lanciato la #selflovechallenge, ossia l’invito a fare (e a raccontare) ogni giorno un gesto di amor proprio.
Stella Pecollo conferisce preziosissime lezioni sull’amor proprio a Vanity Fair.

Cosa ha raccolto finora?
«C’è chi ha scritto che si concentra sul mangiar sano, chi si concede una colazione in solitaria al bar, ora che si può. Chi si prepara un bagno caldo. Anche per me quello è un bellissimo momento, un rituale. Accendo le candele e medito. Poi c’è chi si concede una giornata o un paio d’ore a contatto con la natura, infine spegnere il telefono. E non è per niente facile. A me è capitato tempo fa: ero in giardino, c’era un bellissimo sole e mi sono accorta di avere il cellulare scarico. L’istinto era quello di rientrare subito in casa e metterlo in carica, ma non l’ho fatto. L’anno scorso per San Valentino mi ero regalata un viaggio a Lisbona».

Da dove si inizia per prendersi cura di se stessi?
«Non è facile, il primo passo è guardarsi e ascoltarsi davvero. Tante persone tendono a fare quello che devono fare, senza fermarsi, senza nemmeno chiederselo. Bisogna mettere se stessi al primo posto e poi farla diventare un’abitudine.

Il suo primo gesto d’amor proprio?
«Lasciare il mio paese d’origine per andare a inseguire il mio sogno. Avevo 21 anni. Ed è stato un po’ lanciarsi senza paura, ho lasciato un lavoro a tempo indeterminato per tentare di assecondare ciò che volevo fare davvero: recitare. Ho dovuto anche lavorare tanto su me stessa, quando ti affacci al mondo devi imparare a essere forte, a reagire agli attacchi».

L’amore, oggi, in cos’è?
«Ha tantissime forme. Il mio lavoro mi fa provare tanto amore, e poi c’è l’amore per la famiglia, per gli amici. Ho sempre amato l’amore. Ma deve tutto partire da noi: se ci odiamo, tutto il resto diventa difficile. Diventa difficile provare amore per gli altri, per quello che facciamo. E amare se stessi significa sia far pace con la parte estetica, con i difetti che diventano unicità, sia con la nostra mente».

Si può amare anche un ex?
«Non esageriamo (ride). Se un ex è un ex c’è un motivo. Con un paio, però, sono ancora in ottimi rapporti. Ma è raro».

Questo San Valentino cosa farà?
«Ho lo stesso rapporto che ho un po’ con tutte le feste comandate, non mi interessa molto. Non mi ha mai esaltato, nemmeno ai tempi delle superiori. In classe eravamo tutte femmine tranne due, e quei due poverini portavano a tutte i cioccolatini. Anche quando sono stata in coppia non ho mai festeggiato in modi particolari. Questa domenica farò una passeggiata, la dedicherò a me stessa. Il primo lockdown mi ha fatto capire che da sola sto benissimo. Sono sempre stata una festaiola, sempre circondata da gente, così quando lo scorso marzo mi sono chiusa alle spalle la porta di casa ero convinta di non esserne capace. Ma da sola, anche in un monolocale, senza balcone, ho capito che sto da dio»