Le coppie gay possono essere benedette: svolta storica del Vaticano ma con dei paletti

di Redazione


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Il Vaticano compie un passo importante nell’apertura alle coppie omosessuali, dando il via libera alla possibilità di benedizioni da parte della Chiesa. Tuttavia specifica che tali benedizioni non sono da equiparare al sacramento del matrimonio. È quanto afferma il Dicastero per la Dottrina della Fede in un documento firmato dal Prefetto, il cardinale Victor Manuel Fernandez. Si tratta di una novità significativa nella posizione della Chiesa Cattolica sul tema delle unioni tra persone dello stesso sesso.

Una svolta storica nell’accoglienza delle coppie omosessuali

Per la prima volta vengono date indicazioni precise e dettagliate sulle modalità con cui possono avvenire le benedizioni per le coppie omosessuali, un tema che sta particolarmente a cuore a Papa Francesco. Il documento spiega che tali benedizioni sono possibili, purché non vengano celebrate durante una liturgia ufficiale e non assumano una forma che possa essere confusa con il sacramento del matrimonio. Ad esempio, non devono avvenire contestualmente a una unione civile o con abiti e gesti propri del matrimonio.

Benedizioni possibili ma distinte dal matrimonio

Possono invece svolgersi in contesti differenti, come la visita a un santuario, l’incontro con un sacerdote, la preghiera di gruppo o un pellegrinaggio. L’obiettivo è quello di aprire la vita delle coppie gay alla benedizione di Dio, senza tuttavia legittimare alcunché sul piano dottrinale. La dichiarazione giunge dopo anni di dibattiti all’interno della Chiesa sul tema e dopo che diverse diocesi nel mondo avevano autonomamente dato spazio a benedizioni per coppie omosessuali. Con questo documento il Vaticano regolamenta la questione, stabilendo confini precisi entro cui tali benedizioni sono ritenute accettabili.

Un delicato equilibrio tra dottrina e pastorale

Si tratta di una svolta storica, che però non muta la posizione dottrinale della Chiesa sul matrimonio, inteso come unione tra un uomo e una donna. Le benedizioni per le coppie gay vengono definite come destinante a relazioni “irregolari” e non vengono equiparate al sacramento nuziale. La possibilità concessa segna un cambio di rotta nell’accoglienza e nella vicinanza della Chiesa alle persone omosessuali. Un tema caro a Papa Francesco, che già nell’ottobre 2020 aveva aperto a tale possibilità. Il documento è frutto di un lungo lavoro all’interno del Dicastero, con il coinvolgimento di esperti e un confronto costante con il Pontefice. Si tratta di una svolta pastorale più che dottrinale, volta ad avvicinare la Chiesa Cattolica alle nuove sensibilità sociali sul tema dell’omosessualità.

Prevale la volotà di Papa Francesco

Restano dei paletti dottrinali fermi, ma c’è una nuova apertura pastorale verso la realtà delle unioni omosessuali, ritenute “irregolari” ma non più completamente ignorate o rifiutate dalla Chiesa. Un cambiamento che creerà senz’altro discussioni interne al mondo cattolico, tra i sostenitori di una linea più conservatrice e coloro che chiedevano maggiore apertura. Tuttavia, sembra prevalere la volontà di Papa Francesco di avvicinare la Chiesa alla concretezza della vita delle persone, pur nel rispetto della dottrina tradizionale.

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