Piccola ballerina di 10 anni uccisa dall’ameba mangia-cervello dopo un bagno in piscina

di Redazione


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

La piccola Stefanía non ce l’ha fatta. La bambina di 10 anni, giovane promessa del ballo classico, è morta a causa di una rara e letale infezione al cervello, contratta mentre si trovava in vacanza con la famiglia.

Infezione letale per una giovane ballerina

Tutto è iniziato come un normalissimo malanno estivo: mal d’orecchie, febbre e vomito che sembravano preludere a una banale otite. Inizialmente nessuno poteva immaginare che si trattasse di qualcosa di più grave, di una minaccia silenziosa e invisibile che era entrata nel corpo della bambina e che in pochi giorni l’avrebbe strappata per sempre all’affetto dei suoi cari.

L’ameba killer annidata nella piscina dell’hotel

Dopo il ritorno a casa dalla breve vacanza trascorsa a Santa Marta, cittadina affacciata sul Mar dei Caraibi, il dolore sembrava attenuarsi. Ma il 4 luglio la situazione è precipitata: Stefanía si è svegliata con un fortissimo mal di testa, fastidio alla luce e convulsioni. La corsa in ospedale e la terribile diagnosi: meningoencefalite amebica, causata dal parassita Naegleria Fowleri, conosciuto anche come “ameba mangia-cervello“. Il 26 luglio è stata dichiarata la morte cerebrale della bambina. Due giorni dopo, la traumatica conferma del decesso.

L’ameba le sarebbe entrata dal naso

L’ameba killer si annida nelle acque dolci e calde di fiumi e laghi. Gli esperti ritengono che Stefanía possa averla contratta mentre giocava e faceva il bagno nella piscina dell’hotel dove alloggiava con i familiari. L’ameba sarebbe entrata dal naso e, attraverso i seni nasali, avrebbe raggiunto il cervello della piccola. Lì si è moltiplicata senza controllo, distruggendo i tessuti cerebrali e causando l’infezione fatale.

Dopo la morte della piccola, i genitori sono comprensibilmente devastati per la perdita della loro unica figlia, una bambina piena di talento e di sogni. La direzione dell’hotel si è impegnata a rinforzare gli standard di sicurezza per evitare che altri bagnanti possano correre rischi. Ma ormai è troppo tardi per Stefanía.

Cure complesse e spesso inefficaci

Le cure per questo tipo di infezione, quando arrivano, sono complesse e gravose. E nella maggior parte dei casi, purtroppo, l’esito è infausto. Solo una rapida diagnosi e la somministrazione immediata di farmaci possono salvare la vita del malato. Ma i sintomi all’inizio sono aspecifici e facilmente confondibili con patologie benigne. Quando la verità si fa strada, è già tardi.

Dalla stessa categoria

Correlati Categoria

Nuove rogne per Wanda Nara. Il padre Andrés Nara è stato arrestato in seguito alla denuncia della moglie 35enne Alicia Barbasola. La donna sostiene di essere stata fisicamente aggredita dal compagno durante una lite particolarmente accesa. Dopo la notizia – confermata dalla diretta interessata – della separazione da Mauro Icardi, che starebbe soffrendo profondamente per […]

Negli ultimi giorni, l’Italia ha registrato un aumento significativo dei casi di Covid-19, sorprendentemente collegato ai concerti di Taylor Swift tenutisi il 13 e 14 luglio 2024 allo Stadio San Siro di Milano. L’evento ha attirato oltre 130.000 fan da tutta Europa, creando una situazione che molti esperti di salute pubblica avevano previsto potesse comportare […]