Sedicenne diventa “schiava” del fidanzato: mamma scopre tutto e lo denuncia

di Redazione


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Una storia di stalking e violenza psicologica quella che arriva dalla cittadina siciliana di Marsala e che ha visto protagonista una ragazza di 16 anni, vittima delle ossessioni del fidanzato 22enne, ora indagato e sottoposto a divieto di avvicinamento. A porre fine all’incubo della giovane, una madre coraggiosa che, di fronte al disagio crescente della figlia, non si è voltata dall’altra parte ma ha sporto denuncia, rischiando di compromettere il rapporto con la ragazza ma scegliendo di proteggerla.

Le misure cautelari applicate al 22enne stalker

“Non ho fatto nulla di straordinario, l’avrebbe fatto qualunque madre” commenta la donna, una quarantenne separata che vive a Marsala con due dei suoi tre figli. La denuncia ha fatto scattare le indagini della Procura di Marsala che hanno portato all’applicazione di misure cautelari per il 22enne: divieto di avvicinamento alla ex fidanzata e obbligo di indossare un braccialetto elettronico che consentirà di monitorare i suoi spostamenti. Anche la 16enne avrà un dispositivo per verificare che lui non si avvicini.

I cambiamenti preoccupanti della ragazza di 16 anni

La relazione tra i due era iniziata circa un anno fa ma ben presto la ragazza aveva mostrato cambiamenti preoccupanti: secondo il racconto della madre, era diventata schiava del fidanzato, succube, ossessionata e isolata da tutti. Lui decideva come doveva vestirsi, le impediva di frequentare amici e parenti, la controllava in ogni momento tramite messaggi e videochiamate continue. Un incubo fatto di violenze psicologiche e verbali che ha portato la 16enne a chiudersi in se stessa.

Il coraggio di una madre nel denunciare

“Non si truccava più, aveva cambiato look, non uscivano perché lui diceva che non era necessario vedere altri. Questa estate non sono mai andati al mare perché lui non voleva – racconta la madre – poi a scuola ha cominciato ad avere grossi problemi perché lui pretendeva video e messaggi di continuo per controllarla. È finita più volte in ospedale per attacchi d’ansia provocati dalle sue ossessioni”. Insegnanti e compagni di classe della ragazza hanno poi testimoniato le pressioni a cui era sottoposta, con continui messaggi e riprese video anche durante le lezioni, tanto da provocare un drastico calo del rendimento scolastico e le lamentele di studenti e docenti per la violazione della privacy. Da qui la reazione della madre, che dopo vani tentativi di convincere la figlia a troncare la relazione, ha scelto di rivolgersi alla polizia.

Ora è libera delle ossessioni del fidanzato

“Vedevo la sua infelicità, era agitata e stressata, dovevo fare qualcosa per proteggerla”, spiega la donna. Inizialmente la denuncia ha inasprito i rapporti con la figlia, poi convinta della bontà dell’iniziativa. Ora, grazie al coraggio di una madre e all’intervento della giustizia, la ragazza può tornare a vivere serenamente la sua adolescenza, libera dall’oppressione di un amore malato.

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