Scuole aperte anche d’estate? I pro e i contro

di Romina Ferrante


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L’idea di tenere le scuole aperte anche durante il periodo estivo è stata al centro di un acceso dibattito in Italia negli ultimi anni. L’emergenza pandemica ha reso il tema ancora più rilevante, tanto da essere oggetto di una nuova proposta del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Il Ministro in una recente intervista al quotidiano “La Stampa” si è infatti detto favorevole a tenere le scuole aperte anche d’estate, su base volontaria, per “le famiglie di lavoratori che ne fanno richiesta, perché sì, il problema c’è e non è certo un problema secondario”.

Il lungo stop estivo, del resto, non rispecchia più le reali esigenze delle famiglie per via dei differenti ritmi e stili di vita rispetto al passato e riflette un modello scolastico ormai obsoleto. L’intento del governo è quello di aprire le prime 2800 scuole con uno stanziamento di 100 milioni di euro e dare vita a una scuola “a misura di studente”, che possa servire al recupero scolastico.

La proposta ha incassato già il no della CGIL, secondo cui il governo procede per spot e proclami, senza prima realizzare gli interventi strutturali necessari, come l’aumento del personale docente o gli investimenti per l’edilizia e gli asili nido.

D’altro canto, Antonello Giannelli, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Presidi, lo scorso 23 maggio, in un incontro formativo tenutosi a Trieste con i dirigenti scolastici, si è detto favorevole a un cambio di passo.

Oltre a valutare l’opportunità di mantenere le scuole attive anche durante le vacanze estive con vacanze più frequenti nel corso dell’anno, la scuola del futuro dovrebbe rinunciare alle tradizionali lezioni verticali, ridurre il carico di compiti pomeridiani, restare aperta dopo le normali ore scolastiche e integrare i programmi con attività extrascolastiche come sport e musica.

La proposta di tenere aperte le scuole solleva, dunque, una serie di questioni e polarizza le opinioni dei genitori, degli insegnanti e degli esperti dell’istruzione.

Scopriamo insieme quali sono i pro e i contro di questa proposta.

Scuole aperte nel periodo estivo: i pro

Tra i vantaggi di tenere le scuole aperte in estate c’è sicuramente la possibilità di recuperare il ritardo educativo accumulato soprattutto con la pandemia. La didattica a distanza, usata spesso in quel periodo, ha infatti creato inevitabilmente lacune nell’apprendimento degli studenti. Mantenere le scuole aperte anche d’estate potrebbe fornire un’opportunità per i ragazzi di recuperare il tempo perso e rafforzare le competenze di base in modo più mirato.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la continuità dell’apprendimento. La lunga pausa estiva può causare un’interruzione nell’apprendimento degli studenti, e spesso gli insegnanti devono dedicare le prime settimane dell’anno scolastico successivo a rivedere le nozioni già insegnate. Mantenendo le scuole aperte durante l’estate, si potrebbe garantire una maggiore continuità nell’apprendimento, riducendo il rischio di regressione delle competenze acquisite.

Tenere le scuole aperte durante il periodo estivo permetterà di realizzare attività extra, tra cui corsi di recupero, laboratori creativi, attività sportive e culturali, che consentirebbero agli studenti di sviluppare interessi e abilità in nuovi campi, al di fuori dell’ambito accademico tradizionale.

Infine, aprire le scuole in estate alleggerirebbe le famiglie, costrette nel periodo estivo a destreggiarsi inevitabilmente tra la cura dei figli, la casa e il lavoro.

Istituti aperti in estate: i contro

Tra i fautori del no c’è chi sostiene che tenere le scuole aperte d’estate possa aumentare il livello di stanchezza degli studenti e degli insegnanti, che necessitano di un periodo di pausa per recuperare le energie e affrontare l’anno scolastico successivo con rinnovata vitalità.

Le vacanze estive costituiscono un’occasione preziosa per stare in famiglia, rilassarsi e partecipare ad attività ricreative. Mantenere le scuole aperte potrebbe far venire meno questa opportunità importante per il benessere psicofisico.

Aprire le scuole in estate durante l’estate comporterebbe costi aggiuntivi per il personale, il mantenimento delle strutture e le attività extrascolastiche, il che potrebbe mettere a dura prova le risorse già limitate delle istituzioni scolastiche.

In un Paese con il più elevato tasso di abbandono scolastico e un bassissimo numero di diplomati e laureati appare evidente quanto sia importante una rivisitazione del sistema scolastico come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi.

La proposta di mantenere le scuole aperte anche durante le vacanze estive è un argomento controverso, che porta con sé opinioni contrastanti. Sebbene possa essere vantaggioso per alcuni studenti per recuperare l’apprendimento perso, ci sono anche altri aspetti da valutare come il benessere degli allievi e degli insegnanti e gli ingenti costi finanziari.

Qualsiasi decisione su questo tema richiede, a nostro avviso, un giusto equilibrio tra i vari aspetti coinvolti, con l’obiettivo di garantire la migliore formazione possibile e il benessere degli studenti italiani.

Foto da depositphotos.com

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