Orrore a Villa Pamphili, bimba e donna morte: sono state identificate

di Redazione
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Intorno alle 16 di ieri, sabato 7 giugno, a Villa Pamphili, uno dei parchi più amati di Roma, un gruppo di passanti ha fatto una scoperta agghiacciante: il corpo senza vita di una bimba di circa 6-12 mesi, abbandonato tra i rovi vicino a una siepe, nei pressi del quarto ingresso di viale Vittorio Nenni, tra via Leone XIII e via Aurelia Antica. Poche ore dopo, a circa 100-300 metri di distanza, un altro ritrovamento ha sconvolto il parco: il corpo di una donna, avvolto in un sacco nero e in avanzato stato di decomposizione, nascosto tra i cespugli di oleandri.

La scoperta choc della neonata

Il primo allarme è scattato quando alcuni passanti, passeggiando lungo un sentiero vicino alla Fontana del Giglio, hanno notato qualcosa tra la vegetazione. “Pensavo fosse un bambolotto”, ha raccontato Salvo Pennisi, uno dei testimoni che ha dato l’allarme, “è stato uno shock, piangevamo tutti”. La neonata, ritrovata nuda e priva di vestiti, presentava segni di trauma al braccio e alla mano destra, secondo una prima valutazione degli inquirenti. Il personale del 118, accorso sul posto, ha tentato invano di rianimarla, ma la piccola era già deceduta. La zona è stata immediatamente isolata dalla Polizia Locale di Roma Capitale, con l’intervento della Squadra Mobile e della Scientifica per i rilievi.

Il secondo ritrovamento: una donna in un sacco nero

Verso le 20, mentre le indagini sul corpo della bimba erano ancora in corso, una ragazza peruviana, che giocava a pallavolo con un gruppo di amici, ha notato un sacco nero tra i cespugli. Un braccio insanguinato spuntava dalla plastica, rivelando il corpo di una donna in avanzato stato di decomposizione. “C’era un odore fortissimo”, ha dichiarato una testimone a Repubblica, descrivendo la scena come “scioccante”. Il ritrovamento, a circa 100-300 metri dal corpo della neonata, ha intensificato il lavoro degli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Antonio Verdi, che ha definito la situazione “molto complicata” e “una storia assurda”.

Le indagini: un duplice omicidio nel mirino

La Squadra Mobile di Roma sta indagando su un’ipotesi di duplice omicidio aggravato, anche se non si escludono altre piste. Secondo quanto appreso da AGI e LaPresse, le due vittime, identificate come persone conosciute in zona, potrebbero essere state coinvolte in un contesto di degrado sociale, forse legato a persone senza fissa dimora. Una segnalazione di scomparsa era stata presentata per entrambe, ma i dettagli sull’identità non sono ancora stati resi pubblici. Gli investigatori stanno analizzando le telecamere di sorveglianza intorno al parco, in particolare quelle agli ingressi su via Leone XIII e via Aurelia Antica, per individuare chi possa aver portato i corpi nel parco, che chiude alle 21 ed è solitamente affollato nei fine settimana. Non sono emerse tracce di trascinamento o segni di veicoli, suggerendo che i corpi potrebbero essere stati abbandonati direttamente nel parco.

Autopsia e analisi del DNA: alla ricerca della verità

La Procura di Roma ha disposto autopsie, programmate per martedì prossimo, 10 giugno, per stabilire le cause e l’orario dei decessi. Dai primi rilievi, non sono emersi segni evidenti di violenza come ferite da arma da fuoco o da taglio, ma lo stato di decomposizione avanzato del corpo della donna complica l’analisi preliminare. L’esame del DNA sarà fondamentale per chiarire se le due vittime siano legate, ad esempio se si tratti di madre e figlia, un’ipotesi al momento non confermata. “Che la donna sia la madre della bimba, al momento, non è un dato certo”, hanno precisato fonti della Squadra Mobile. Gli inquirenti stanno anche verificando le denunce di scomparsa recenti e controllando i registri ospedalieri per eventuali parti anomali avvenuti 4-6 mesi fa.

Le ipotesi investigative e le difficoltà

Gli investigatori si trovano di fronte a un caso complesso. La differenza nello stato di conservazione dei corpi – quello della bimba intatto, quello della donna in decomposizione – suggerisce che i decessi possano essere avvenuti in momenti diversi. “Il caldo di questi giorni potrebbe aver accelerato la decomposizione”, ha precisato una fonte a Il Tempo, stimando che la donna possa essere morta 1-4 giorni prima della bimba. L’ipotesi di un unico responsabile è al vaglio, ma la polizia non esclude che i due casi possano essere slegati. La scarsità di telecamere nella zona e l’affollamento del parco rendono difficile individuare chi abbia abbandonato i corpi senza essere notato.

Fonte della Foto: Ansa.

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