Rita De Crescenzo e l’invasione di Roccaraso: la tiktoker napoletana al centro delle polemiche

di Redazione


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Rita De Crescenzo, 45 anni, tiktoker napoletana con un seguito di quasi due milioni e mezzo di follower, si trova al centro di un acceso dibattito. Il motivo? Un’invasione senza precedenti di Roccaraso, località sciistica abruzzese, da parte di migliaia di turisti, prevalentemente napoletani, che lo scorso 26 gennaio hanno letteralmente messo in ginocchio la cittadina.

L’arrivo in massa di oltre 200 pullman ha generato caos, disagi e lasciato dietro di sé un’enorme quantità di rifiuti, alimentando il dibattito sull’overtourism e il rispetto per le località ospitanti.

Il ruolo di De Crescenzo in questa vicenda è stato determinante: alcuni suoi video, nei quali esaltava le bellezze di Roccaraso, hanno fatto scattare una vera e propria corsa verso la località montana.

Tuttavia, l’influencer ha dichiarato di non sentirsi responsabile del caos generato, affermando che ognuno è libero di viaggiare e muoversi a proprio piacimento. Di fronte alle critiche, ha persino rilanciato, annunciando che tornerà presto a Roccaraso per raccontarne ancora le bellezze.

Un personaggio tra luci e ombre

Rita De Crescenzo non è una semplice tiktoker, ma un vero e proprio fenomeno mediatico. Il suo stile colorito e il suo linguaggio diretto l’hanno resa una figura iconica dei social, capace di catalizzare l’attenzione con tormentoni come “Ce la fai a combattermi? Mettiti la fascia in fronte e scendi in campo. Svergognata”.

Dietro questa immagine da star di TikTok, però, si nasconde una storia di vita complessa e travagliata. Nata nel quartiere Pallonetto di Santa Lucia a Napoli, a soli dodici anni è rimasta incinta di Ciro Contini, esponente di spicco della Camorra. Nel 2017 è stata arrestata con l’accusa di spaccio di droga, vicenda dalla quale è stata successivamente assolta.

Il suo successo social è esploso nel 2020, portandola a diventare un volto noto non solo per i suoi video, ma anche per il brand “Svergognata Shop” e per alcune canzoni che hanno riscosso popolarità. Tuttavia, la sua vita privata è stata segnata da difficoltà, tra cui l’affidamento del figlio più piccolo ai servizi sociali, decisione presa a seguito della sua assenza scolastica e di alcuni comportamenti problematici.

Il dibattito sull’overtourism e il turismo low-cost

Mentre Rita De Crescenzo divide l’opinione pubblica tra chi la idolatra e chi la critica per la sua immagine legata alla “cultura trash”, il caso Roccaraso ha acceso i riflettori su una questione più ampia: il turismo di massa a basso costo. Molti dei pullman diretti in Abruzzo offrivano pacchetti all-inclusive a prezzi irrisori, tra i 20 e i 30 euro, sollevando interrogativi sulla sostenibilità di queste iniziative.

Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha denunciato il fenomeno, definendolo “la sagra della maleducazione e del malcostume” e sollevando dubbi sulla regolarità di questi viaggi organizzati.

L’episodio di Roccaraso è quindi solo la punta dell’iceberg di un problema più vasto che riguarda il turismo non regolamentato, il rispetto per le destinazioni e le dinamiche sociali che i social media possono innescare. Se da un lato i creator digitali hanno il potere di promuovere luoghi e destinazioni, dall’altro emerge con forza la necessità di una maggiore consapevolezza sulle conseguenze di una promozione virale non gestita con responsabilità.

Dalla stessa categoria

Correlati Categoria

L’associazione internazionale partecipa alla vetrina di riferimento del biologico, dall’11 al 14 febbraio a Norimberga, per approfondire i temi legati ai trend e allo sviluppo della cosmesi biologica e naturale insieme a un panel di esperti. NATRUE, l’Associazione che tutela la cosmesi biologica e naturale, porta la sua bellezza green certificata al centro di Biofach […]

×