Il Rapporto Plus 2023 dell’Inapp rivela un dato allarmante: per molte donne italiane la maternità rappresenta un ostacolo significativo alla carriera professionale.
Colpita a martellate, sgozzata e fatta a pezzi: ergastolo al fidanzato-killer di Carol Maltesi
La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha condannato all’ergastolo Davide Fontana, il 43enne reo confesso dell’omicidio di Carol Maltesi, commesso a Rescaldina (Milano) l’11 gennaio 2022. La sentenza conferma la richiesta avanzata dal procuratore generale Massimo Gaballo.
Riconosciute le aggravanti della premeditazione e crudeltà
In primo grado Fontana era stato condannato a 30 anni di reclusione, ma i giudici d’appello hanno riconosciuto le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, negate nel primo processo. L’imputato ha confessato di aver ucciso la 26enne Carol Maltesi, con cui aveva avuto una relazione, colpendola con 13 martellate alla testa e poi sgozzandola nella casa che lei gli aveva affittato. Dopo il delitto, Fontana ha fatto a pezzi il cadavere della donna, conservandone i resti in un congelatore per mesi. L’uomo si è anche appropriato dell’identità di Carol per diversi mesi, rispondendo ai suoi messaggi e fingendosi lei con familiari e amici. I resti della vittima sono stati ritrovati solo a marzo, dopo che Fontana era stato arrestato mentre tentava di disfarsene.
L’imputato chiede ancora perdono, ma per i giudici meritava l’ergastolo
All’udienza di ieri, prima della sentenza, l’imputato ha voluto fare spontanee dichiarazioni per chiedere ancora scusa a tutti, ammettendo di aver fatto “una cosa orribile” e dicendosi pronto a “riparare per quanto possibile”. Parole che non hanno convinto i giudici ad attenuare la pena.
La famiglia di Carol chiede che si faccia luce sui lati oscuri del delitto
La zia di Carol, presente in aula, ha accolto con soddisfazione la conferma dell’ergastolo: “Nessuno ha il diritto di togliere la vita a un’altra persona. Ci speravamo, dopo aver sentito l’arringa della difesa che gettava fango su Carol e la sua tomba”. I legali di Fontana avevano infatti sostenuto che la vittima era una persona dalla condotta morale discutibile. La famiglia di Carol chiede ora che si faccia piena luce sulle tante ombre che restano sull’efferato delitto. L’auspicio per loro, è che, con la condanna definitiva, si possa finalmente voltare pagina su una vicenda. La vita di una giovane donna, madre e artista, spezzata con crudeltà dalla furia omicida di un uomo che diceva di amarla.