Carol Maltesi, il padre si rivolge all’assassino: “Ti voglio dire una cosa”

di Alice Marchese


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Fabio Maltesi è il papà di Carol Maltesi ed è stato intervistato dal programma di Rai Uno, Storie Italiane. La ragazza è stata uccisa a metà gennaio e il padre distrutto da un dolore inumano si è raccontato in diretta televisiva in seguito al pentimento dimostrato da Davide Fontana.

Carol Maltesi, intervistato il padre

Afferma così Fabio Maltesi. “Non posso credere al pentimento aveva avuto già tutto il tempo per farlo e invece ci ha pensato per una sua mossa di difesa, scusate ho poca voce perché sono distrutto. Ha tolto la vita ad una ragazza di 26 anni, la mia splendida Carol, che aveva tutto il diritto di vivere, era una mamma dolcissima e una figlia dolcissima. Ci volevamo bene tantissimo eravamo distaccati e lontani ma sempre uniti, lei ha sempre avuto una famiglia. Io ero sempre con lei e purtroppo questa volta non ho potuto fare nulla per lei”.

“L’ha fatto in maniera premeditata”

“Questo gesto l’ha fatto in maniera premeditata, non può essere differente, dalle modalità e dalle atrocità che ha fatto con la mia bimba. Ci aveva già pensato, era lucido. Carol si fidava con lui, era una persona intelligente e sensibile. Io neanche lo conoscevo. Se avessi avuto segnali prima del suo pericolo sarei potuto intervenire”.

Intervistata anche un’amica di Carol Maltesi

Anche un’amica di Carol ha detto la sua a riguardo. “L’ho conosciuta più o meno un anno fa, nel mio settore. Molto timida, determinata ma molto insicura, si faceva mettere i piedi in testa a volte. Davide Fontana l’ho conosciuto a Rescaldina, me l’aveva presentato Carol, ci siamo incontrati a casa di lei. E’ sempre stato disponibile ad aiutare lei e me. Nel momento in cui Carol non c’era più mi contattava attraverso Instagram dicendo che non era a casa sua ma era col figlio. Ma mi aveva invitato per scattare delle foto. Per fortuna non ci sono andata perché ero sempre impegnata. Ero sotto choc e lo sono ancora adesso, non capisco perché successo tutto questo quando fino a mesi fa dovevamo andare insieme a Parigi. Mi sono fatta tante domande”.

“Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino”

Continua invece il padre di lei: “Fa piacere che queste persone possono raccontare chi fosse mia figlia. E’ stata manipolata da questo diavolo, non posso che chiamarlo così, non ci sono parole, non si può spiegare, non c’è logica, è disumano. Mi ha scritto su WhatsApp mi ha fatto gli auguri per il compleanno e per la festa del papà: come si può spiegare? Questa persona non ha coscienza, i criminali hanno più coscienza di lui perché rispettano donne e bimbi, è un mostro, non si può pentire, doveva pentirsi prima. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini, anche persone sconosciute, grazie a tutti”.

Davide Fontana e Carol Maltesi: cos’è successo

Davide Fontana si è detto colpevole di quanto accaduto. “Sono un vigliacco, mi vergogno per ciò che ho fatto e per non avervi chiamato subito”. Sono le parole pronunciate da lui, il 43enne che ha ucciso e fatto a pezzi la vicina di casa Carol Maltesi a Rescaldina (Milano). Il tutto durante il suo terzo interrogatorio reso al procuratore di Busto Arsizio (Varese), Carlo Nocerino, nel carcere di Brescia. Lo ha reso noto l’avvocato difensore di Fontana, Stefano Paloschi.
Fontana è stato ascoltato per oltre cinque ore, “ha risposto a tutte le domande degli inquirenti e si è detto assolutamente pentito”, ha detto il legale. Durante l’interrogatorio “ha avuto un crollo emotivo”, ha aggiunto Paloschi.

Cos’è accaduto a Carol Maltesi

Carol Maltesi è stata uccisa da Davide Fontana a metà gennaio. La ragazza voleva trasferirsi per stare più vicina al figlio. Dopo averla assassinata, l’uomo l’ha fatta a pezzi e ha conservato il corpo in un congelatore. Nel frattempo usava il telefono della ragazza, mandando messaggi ad amici e parenti fingendosi lei.

I resti di Carol sono stati rinvenuti da un passante, che ha dato l’allarme e chiamato le forze dell’ordine. La ragazza è stata riconosciuta dai tatuaggi che aveva sul corpo.

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