Molestie sessuali, l’accusa choc dell’immunologa Antonella Viola: “Ricattata per anni nelle università”

di Redazione


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Le molestie sessuali nelle università sono un problema ancora troppo diffuso e sottovalutato, come dimostra la recente testimonianza dell’immunologa Antonella Viola. In un’intervista rilasciata a Repubblica, la professoressa ordinaria di Patologia Generale dell’Università di Padova ha raccontato di aver subito due gravi episodi di molestie quando era una giovane ricercatrice agli inizi della carriera.

L’agghiacciante esperienza di Antonella Viola da giovane ricercatrice

Il primo caso risale al periodo subito dopo la laurea in Biologia, durante l’esame di ammissione al dottorato di ricerca. Un influente professore ordinario tentò in tutti i modi di metterla in difficoltà con le domande, probabilmente per ostacolarla, ma la Viola riuscì comunque a vincere il dottorato. Pochi giorni dopo, il docente la convocò nel suo ufficio e le fece capire chiaramente che se non avesse accettato le sue avances, le avrebbe reso la vita impossibile. All’epoca la Viola aveva solo 22 anni e ancora poca consapevolezza di queste problematiche, che oggi invece denuncia apertamente.

Il tentativo di ricatto sessuale di un docente influente

La reazione della giovane Antonella fu quella di parlare subito con il professore che l’aveva seguita nella tesi di laurea, il quale promise di intervenire presso il collega. Fortunatamente la situazione si risolse, anche se oggi la Viola ammette che con il suo carattere avrebbe potuto e dovuto denunciarlo. Il ricatto sessuale è infatti un vero e proprio reato.

Un secondo grave episodio durante un periodo di studio all’estero

Il secondo grave episodio di molestie avvenne quando la Viola era già una ricercatrice affermata, durante un periodo di studio e lavoro all’estero. Anche in questo caso un superiore tentò un approccio sessuale sotto forma di ricatto. Nonostante avesse ormai una posizione professionale più solida, la Viola si ritrovò paralizzata e incapace di reagire. Dopo aver cercato invano supporto tra i colleghi, comprese che sarebbe stata lei a pagare le conseguenze di una denuncia e scelse quindi di ritornare in Italia.

La denuncia di Antonella Viola: ambiente accademico maschilista e gerarchico

Entrambi gli episodi raccontati dalla Viola evidenziano quanto sia difficile per le donne, soprattutto se giovani, opporsi alle prevaricazioni in un sistema fortemente gerarchico e maschilista come quello accademico. Secondo la professoressa, che oggi siede nel direttivo del Centro Elena Cornaro per le questioni di genere dell’ateneo di Padova, il problema è molto serio e riguarda studentesse, ricercatrici, dipendenti e anche docenti donne.

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