Leo Gassman, parla la studentessa salvata dallo stupro: “Vorrei incontrarlo e ringraziarlo”

di Manuela Zanni


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Una 29enne, nella notte tra venerdì e sabato, è stata soccorsa dal figlio di Alessandro Gassman, Leo, mentre rischiava di essere stuprata: “Vorrei riuscire a incontrarlo per ringraziarlo“.

 

Leo Gassmann salva studentessa da uno stupro

È ancora scossa Tilde. La studentessa americana, 29 anni, nella notte tra venerdì e sabato è stata soccorsa dal figlio dell’attore Alessandro Gassmann, mentre gridava, in un angolo buio a poche decine di metri dalle discoteche in via Portonaccio, a Est del centro storico, mentre un ragazzo tentava di farle violenza.

Leo Gassman.

Leo Gassman.

Leo Gassman racconta l’accaduto

Gassman, che si trovava nella zona in cui si è verificato il fatto con alcuni amici, dopo averla notata da sola a piangere l’ha portata al Policlinico Umberto I. «Non dimenticherò mai le urla di questa ragazza che gridava aiuto», ha raccontato in una serie di storie su Instagram lui. «Questa notte io e alcuni passanti abbiamo prestato aiuto a una ragazza americana che era stata poco prima abusata da un giovane di origine francese – ha raccontato–. Appena ho sentito le urla mi sono avvicinato e ho chiesto una mano a un paio di ragazzi che passavano da quelle parti, ma il francese era già fuggito». L’artista poi, ha «chiamato polizia e un’ambulanza che ha portato via la ragazza per accertamenti».

La gratitudine di Tilde nei confronti di Leo Gassman

“Davvero, è stato Leo Gassmann a salvarmi? Non lo sapevo. Vorrei riuscire a incontrarlo per ringraziarlo- ha raccontato la donna e ha continuato – Piangevo disperata, un uomo mi toccava. Poi quel ragazzo mi ha aiutata. Ero stata a una festa di una mia amica a Trastevere, eravamo un gruppo di artisti, persone squisite che conoscono ormai da due anni, da quando sono arrivata a Roma dalla Pennsylvania per studiare Storia dell’arte all’università di Tor Vergata. Eravamo in questo giardino a Trastevere, dietro l’Orto botanico. Abbiamo bevuto. Li ho conosciuto un ragazzo che credevo fosse loro amico, una persona per bene. Io ero lì con due miei cari amici. A un certo punto abbiamo deciso di andare in un locale a Portonaccio. I miei due amici hanno preferito tornare a casa. Io e questo ragazzo siamo saliti su un taxi. Ha provato a toccarmi, a baciarmi, ma ho dei ricordi piuttosto sfocati. Dei flash, ricordo solo che piangevo disperata, a un certo punto ho avuto un attacco di panico. Ero disperata“.

Tilde ha ricordi sfocati

Tilde è ancora sotto shock e non ricorda bene cosa sia accaduto: “Ricordo solo vagamente che quel ragazzo a un certo punto è scappato, c’era traffico. E un altro ragazzo è venuto verso di me con una bottiglia d’acqua, poi è arrivata la polizia. Mi hanno portata al pronto soccorso del policlinico Umberto I, anche li ricordo che piangevo disperata. Non smettevo di piangere. Dopo la visita la polizia mi ha portato al commissariato dei Parioli, mi hanno tenuto lì mezz’ora e poi mi hanno detto che ero libera di andare via. Non sapevo dove andare, cosa fare. Mi sentivo sola. Avevo solo il cellulare in mano, con il cinque per cento di batteria. Quel tipo mi ha rubato la borsa, con dentro il portafogli e le chiavi di casa. Ho chiamato una mia amica che abitava lì vicino e sono andata da lei. Poi il giorno dopo ho dovuto chiamare il fabbro per farmi riaprire casa e sabato pomeriggio sono andata a fare la denuncia vicino casa, a Monteverde“.

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Chi è il ragazzo ?

Tilde ha detto di non conoscere quel ragazzo. “Non avevo mai visto questo ragazzo. È un tipo strano, che vestiva un po’ da donna, credo che abiti nella zona di Trastevere. Spero davvero che lo prendano, voglio portarlo in tribunale”.

Cosa pensa Tilde di Roma

Nonostante questa brutta esperienza fortunatamente Tilde non ha cambiato idea sulla città di Roma. “Credo solo di aver avuto sfortuna, di aver incrociato la persona sbagliata al momento sbagliato. Ho girato tutto il mondo e non mi è mai successa una cosa simile. Non avevo mai pensato di poter essere vista dagli altri come un soggetto fragile. Evidentemente mi sbagliavo. Mi ha visto sola, disorientata e ha provato ad approfittarsi di me- ha detto e continua– Vivo qui con il mio fidanzato, che però è partito, è fuori città in vacanza. I miei genitori vivono negli Stati Uniti, mamma è una psicologa, mio padre commercia in auto. Io sono venuta a Roma per studiare storia dell’arte. Adesso voglio solo metabolizzare questa brutta esperienza, sperando che la polizia lo prenda“.

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