Come diventare insegnante nel 2011

di francesca


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Alla domanda su “come si diventi insegnanti nel 2011” capita di provare una certa ansia, soprattutto, da parte di chi, rispetto a questo percorso, è alle prime armi. In realtà, anche gli insegnanti con diversi anni di esperienza alle spalle, rischiano di non sapere bene come comportarsi: La confusione è data sia all’entrata in vigore della recente riforma scolastica, sia al cambiamento delle regole, in termini di graduatorie, punteggi e organi competenti cui riferirsi (ordinanza 64/11). In particolare, sono state introdotte 2 nuove parole chiave che danno un taglio nuovo alla regolamentazione dell’insegnamento nel 2011. Si tratta dei termini:

  • Utilizzazione
  • Assegnazione provvisoria

Cercheremo di tradurre in “parole povere” quello che i decreti e il CCNL legiferano rispetto a una materia davvero complessa. Con i termini “utilizzo” e “assegnazione provvisoria”, ci si riferisce alla possibilità (o scelta di un docente e/o del dirigente scolastico) di assegnare temporaneamente (o previa domanda di trasferimento), ad altre sedi “più sguarnite di docenti” il personale in esubero con tutte le conseguenze che ciò può, in bene e in male, comportare.

A parte questa precisazione, le problematiche aperte riguardano, comunque, 2 fronti:

  1. quello del personale già in servizio
  2. quello dei neo-laureati

Qui di seguito, riportiamo le domande più frequenti di un “qualunque laureato” che si trovi a voler fare domanda d’insegnamento per l’anno 2011 -2012.  

  • Chi insegnerà l’anno prossimo?

Possono insegnare tutti quelli che hanno l’abilitazione (inseriti nelle graduatorie di Prima Fascia). Sono favoriti i laureati nelle discipline delle scienze esatte perchè c’è meno disponibilità di laureati. Ma anche per gli altri laureti ci sono delle opportunità… soprattutto con il sostegno.

  • I laureati nelle varie materie senza abilitazione possono ancora fare il sostegno?

Esiste un tirocinio per il sostegno: è un nuovo modo per entrare in ruolo per chi ha lauree poco spendibili. Si tratta del primo esperimento dopo l’abolizione delle ssis.

  • Dove si farà la domanda e chi può farla?

Possono insegnare anche i laureati che non hanno conseguito alcuna abilitazione e che entro le ore 14 del 16 agosto compilino la domanda reperibile sul sito del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca MIUR. Ogni candidato verrà inserito in Terza Fascia e dovrà scegliere una provincia e 20 scuole tra medie e superiori con relativi codici meccanografici. Le domande devono essere indirizzate all’Ufficio territorialmente competente della provincia di titolarità. E’ decisamente consigliabile farsi aiutare da un sindacato di fiducia. Inoltre, tutta la modulistica necessaria è reperibile sul sito dell’associazione professionale degli insegnanti.

  • Come funzionano i punteggi?

Naturalmente chi ha già acquisito un punteggio alto verrà convocato il 1° settembre, mentre, gli altri potranno sperare fino a ottobre inoltrato (anche se hanno l’abilitazione) di ricevere contratti a tempo determinato. Chi è in Terza fascia, invece, dovrà aspettare che si aprano le nuove graduatorie e, in genere, dopo le vacanze di Natale dovrebbero esserci le prime chiamate. Per una supplenza annuale si cumulano 12 punti, anche se si fa il part-time. Tuttavia, il punteggio si arricchisce se contemporaneamente si fanno master, ma da quest’anno si dovranno aspettare tre anni, invece di due per il rinnovo del punteggio.

  • Gli insegnati senza un ruolo e quindi precari che fine fanno?

I precari – ovvero la maggior parte degli insegnanti – continueranno ad essere precari a lungo perchè, come noto, i tagli quest’anno sono stati notevoli e a giugno se ne annunciavano di nuovi. Chi è in condizione di precariato lavora dai 2 ai 4 mesi all’anno senza avanzamento di carriera che significa anche: stipendio rimane fermo al minimo!

Insomma, per chi desideri intraprendere questa carriera o continuare a svolgerla in modo, il più possibile conciliante, con la sua vita privata e le sue aspirazioni, si presentano tempi difficili. D’altra parte l’insegnamento, si sa, è sempre stato un fatto da appassionati! Ma attenzione a non cadere nel vortice di stress e frustrazione legato alla professione. Infondo, le cose che is possonno fare sono diverse e, talvolta, anche più soddisfacenti del lavoro a scuola.

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