Michael J. Fox: “La mia carriera da attore è finita, non posso più recitare”

di Redazione


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  • Michael J. Fox , la carriera e la rinuncia alla recitazione.
  • Dal 1991 l’attore convive con il Parkinson.
  • La malattia e la decisione definitiva di dire addio alle scene: «La mia carriera da attore è finita».

Michael J. Fox annuncia che non reciterà più

L’attore Michael J. Fox ha annunciato che non reciterà più. Dal 1991 combatte la sua battaglia contro il Parkinson, una malattia che condiziona in modo determinante la sua quotidianità. In una recente intervista ad AARP, l’attore ha parlato della sua decisione di abbandonare il mondo del cinema.

Il grande pubblico lo ha conosciuto al cinema, nel ruolo di Marty McFly nella trilogia di “Ritorno al Futuro“, ma non solo. Un vero talento, il suo, che lo ha portato a interpretare tanti personaggi.

Nel 1991, all’età di 30 anni, gli fu diagnosticata una grave forma di Parkinson giovanile. La notizia fu resa pubblica sette anni più tardi, nel 1998. Dal 2000, proprio a causa della malattia, ha notevolmente ridotto la sua attività sulle scene. L’attore si è da sempre impegnato per la ricerca sperimentale sulle cellule staminali.

Per questo impegno, che lo ha portato anche a istituire la Fondazione Michael J. Fox, il 5 marzo 2010 l’Istituto Karolinska gli ha conferito una laurea honoris causa. Le difficoltà con la memoria hanno giocato un ruolo fondamentale nella scelta dell’attore di abbandonare le scene, arrivata a cavallo tra il 2020 e il 2021.

Oggi Michael J. Fox ha 60 anni. La sua scelta ha rattristato i fan e gli appassionati di cinema. «L’anno scorso ho mollato», ha ammesso nel 2021, ma ha anche sottolineato che ha continuato a recitare per quasi trent’anni dopo la diagnosi.

La carriera di Michael J. Fox

Nel 1982 Michael J. Fox debutta nella televisione statunitense come uno dei protagonisti della serie tv Casa Keaton, di grande successo anche in Italia. Esordisce sul grande schermo nel 1980, con “Follia di Mezzanotte”. Nel 1985 viene scoperto e lanciato da Robert Zemeckis, nel ruolo di Marty McFly, nel fortunato film “Ritorno al futuro” (prodotto, tra l’altro, da Steven Spielberg). Si conferma attore brillante in “Voglia di vincere” e ne “Il segreto del mio successo” e in tante altre pellicole.

Nel 1991, mentre gira il film “Doc Hollywood – Dottore in carriera”, si accorge che le sue dita tremano senza che egli riesca a controllarle. Gli viene diagnosticata la malattia di Parkinson. Nel 1996 si fa dirigere da Peter Jackson in “Sospesi nel tempo” e recita anche nel film di Tim Burton “Mars Attacks!”. Sempre nello stesso anno inizia a lavorare nella sit-com “Spin City”. Nel 2000, dopo tre premi Golden Globe, si trova costretto a lasciare la serie per l’aggravarsi della malattia.

Dal cinema alle fiction

Negli anni è stato protagonista di alcune apparizioni in veste di guest-star in alcune delle più famose serie televisive statunitensi, come “Scrubs” e “Boston Legal”. Nel 2006 il magazine statunitense TIME, nella sua annuale classifica dei 100 uomini più influenti della Terra, ha classificato Michael J. Fox al centesimo posto.

Il 7 maggio 2009 è tornato in TV sull’emittente statunitense American Broadcasting Company (ABC) per condurre un programma dal titolo “Michael J. Fox: Adventures of an Incurable Optimist” (Michael J. Fox: le avventure di un incurabile ottimista). Nel 2010, in occasione del 25º anniversario dall’uscita nei cinema di Ritorno al futuro, riveste i panni di Marty McFly, rigirando il trailer del film e annunciando la partecipazione agli Scream Awards 2010.

Dal 2010 al 2016 ha partecipato alla serie televisiva “The Good Wife” nel ruolo dell’avvocato Louis Canning, ruolo ripreso nel 2020, nello spin-off “The Good Fight”. Il suo personaggio è affetto da discinesia tardiva e acatisia, condizioni che l’attore vive anche nella realtà: si tratta infatti di un effetto collaterale dei farmaci che assume per controllare il Parkinson.

Spesso l’attore dice di fare dell’umorismo sulla sua condizione, come dimostra anche in numerose interviste. Nel 2013, grazie alla stabilizzazione delle sue condizioni di salute, è ritornato a essere protagonista in una serie televisiva per la NBC: “The Michael J. Fox Show”, sitcom ispirata dalla sua storia personale. Nel 2017 ha interpretato l’avvocato Ethan West in cinque episodi della serie TV “Designated Survivor”.

L’annuncio: “Ho mollato la recitazione”

La prima diagnosi di Parkinson, disturbo degenerativo a lungo termine del sistema nervoso centrale, risale al 1991. É stato lo stesso attore ad annunciarla, nel 1998, continuando però a recitare in “Spin City” dal 1996 al 2001 e apparendo come guest star in “The Good Wife” dal 2010 al 2016. Nonostante le difficoltà, dunque, non si è mai perso d’animo.

Da qualche anno, purtroppo, gli effetti del morbo sulla parola e sulla capacità di memorizzare le battute hanno cominciato a diventare più evidenti. Già qualche anno fa, aveva rivelato alla rivista People: «Mi devo continuamente esercitare a recitare scioglilingua per migliorare la mia dizione». «Non riesco più a suonare bene la chitarra, non riesco più nemmeno a disegnare, non sono mai stato bravo a ballare e ora sta peggiorando anche la mia recitazione», ha dovuto ammettere.

Perché Michael J. Fox ha smesso di recitare

Adesso è arrivata una conferma sul fatto che non lo vedremo comparire in nuovi progetti. Michael J. Fox ha raccontato ad AARP la sua convivenza di trent’anni con la malattia. «Dopo “Spin City” mi sono preso una pausa poi ho fatto un paio di episodi di “Scrubs” ed è stato divertente. Ho interpretato il ruolo di un tipo con DOC (disturbo ossessivo-compulsivo) e mi sono reso conto che potevo usare il Parkinson per il ruolo».

Nell’intervista, l’attore ha aggiunto anche che ebbe un grande colpo di fortuna con “The Good Wife“, grazie al personaggio di Louis Canning. Canning è un avvocato che usa i suoi sintomi del Parkinson per manipolare la giuria. «Quando non sono riuscito a recitare nel mondo in cui ero abituato ho trovato nuovi modi. Ma poi ho raggiunto il punto in cui a volte non potevo far affidamento sulla mia capacità di parlare il che voleva dire non recitare in modo tranquillo così l’anno scorso ho mollato».

Michael J.Fox, nella stessa occasione, ha raccontato anche che, tra i rimpianti della sua carriera, ha quello di non essere riuscito ad interpretare un ruolo in “Ghost“. «Con il senno di poi ho capito che non poteva esserci altro protagonista, per quel ruolo, al di fuori di Patrick Swayze», ha rivelato. Foto: Instagram @realmikejfox.

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