Giornata Mondiale dell’Ambiente, parola d’ordine: ripristinare gli ecosistemi. Le iniziative

di Manuela Zanni


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La tutela degli ecosistemi è un’impresa globale che guarda alle nuove generazioni. Dietro la bandiera del #GenerationRestoration decine di iniziative per tutelare ambiente e biodiversità accelerando la transizione ecologica. Si tratta di una sfida cui l’Onu dà una veste epocale  indossata dal 2019  da una intera generazione che è divenuta protagonista nella società civile e nella politica.

 Le Nazioni Unite accompagnano questo percorso con lo slogan #GenerationRestoration e il lancio del decennio del ripristino degli ecosistemi con orizzonte 2030.

La Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021 si concentra quindi sull’azione urgente per dare nuova vita agli ecosistemi danneggiati. Ripristinarli significa non soltanto riportarli a una condizione originaria, ma impostare una interazione diversa con loro, tra uomo e natura.

Le iniziative della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021

L‘evento principale della Giornata Mondiale dell’Ambiente sarà proprio il lancio del decennio del ripristino degli ecosistemi. Una ragnatela di iniziative sparse su tutti i continenti (e tutti gli oceani), dalla tutela delle mangrovie  alla riforestazione guidata dal Pakistan, paese ospitante dell’edizione di quest’anno, con la sua iniziativa Ten Billion Tree Drive, dal ruolo che deve svolgere l’educazione delle prossime generazioni allo stabilire un dizionario comune per procedere allineati nei prossimi 10 anni.

In Italia all’interno del CEN – è stato creato il comitato tecnico “Climate change” per affrontare il tema dei cambiamenti climatici, sviluppando requisiti e linee guida per supportare le politiche della UE  la cui  presidenza è stata assegnata all’Italia, con Daniele Pernigotti. 

Oltre alle iniziative di ampio respiro, a testimoniare che la tutela dell’ambiente parte da ognuno di noi e che ciascuno, nel suo piccolo, può dare il proprio contributo a questa causa, da Messina, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente parte  una iniziativa dal grande valore sociale che ha un duplice obiettivo: sensibilizzare la comunità, e in particolare i giovani, sulle gravi conseguenze per l’ambiente causate dall’industria della moda “usa e getta” e sostenere Benefit, il negozio di abbigliamento gratuito destinato alle fasce economicamente più deboli della società, creato nel 2017 a Messina da Cristina Puglisi Rossitto, Presidente dell’Associazione Gli Invisibili Onlus.

Si chiama “Gimago”, (nel significato di Madre Natura) il nuovo progetto ideato dai due giovanissimi figli di Cristina, Alberto e Fabio Puglisi di 19 e 15 anni, il cui obiettivo è far comprendere, soprattutto ai propri coetanei, che aiutare l’ambiente è possibile anche solo apportando piccoli accorgimenti al proprio stile di vita. La campagna di sensibilizzazione che i due ragazzi hanno avviato, insieme ad altri coetanei, ha come obiettivo quello di spingere i giovanissimi al riuso degli abiti, spiegando che invertire il paradigma della “fast fashion” può salvare il pianeta.

Il motto dell’iniziativa è “Im bach”: sono tornato. Il capo di abbigliamento ritorna in vita. Il vestito, la t-shirt, il pantalone che non vogliamo più utilizzare o che non ci sta più, se è in buone condizioni, può essere riutilizzato da qualcun altro. Attraverso Gimagodress si potrà contribuire a sostenere BENEFIT. Come fare? Semplicissimo. Basterà collegarsi al seguente indirizzo:  https://gimagodress.myshopify.com e, con una donazione minima di 5 euro, dal valore simbolico, si potrà scegliere uno dei capi presenti nella vetrina virtuale di Gimago che l’utente riceverà direttamente a casa. Tutti i capi selezionati sono stati sottoposti a un controllo di qualità prima di essere esposti.

“Considero Gimago la naturale evoluzione di Benefit” – ha spiegato Cristina Puglisi Rossitto. “Negli ultimi mesi c’è stato un enorme incremento del numero di famiglie in difficoltà economica ed avere la possibilità di poter esporre online i capi di abbigliamento di Benefit darà la possibilità anche a quelle persone che hanno ritrosia a parlare delle loro difficoltà economiche di risparmiare sull’abbigliamento. Con Gimago – continua la Presidente dell’Associazione – si otterrà un doppio risultato: raggiungere molte più famiglie, dando loro la possibilità di risparmiare sull’abbigliamento. Basta, infatti, scegliere fra i capi esposti e potranno averli facendo una semplice donazione che contribuirà a sostenere le spese di gestione di Benefit garantendo, così, vita allo store della solidarietà che potrà continuare a garantire, a tutte le famiglie seguite dalla Invisibili Onlus l’abbigliamento gratuitamente. Inoltre, aumentando il numero di fruitori di vestiti “I’m back” si potranno ritirare molte più donazioni e ridare nuova vita a molti più capi di abbigliamento sottraendoli al ciclo di distruzione dei rifiuti tessili, terribilmente inquinante per l’ambiente”.
 Per i due ideatori del progetto ogni capo “Im back” inserito nel portale di Gimago deve esprimere l’identità di chi sceglie di indossarlo e così al momento della scelta del capo l’utente avrà la possibilità di scegliere l’etichetta identificativa del “Gimago-Pensiero” che verrà cucita sul capo scelto, personalizzandolo con “Be the change” per esprimere la voglia di cambiamento in maniera decisa pur se “delicata” e “Fuck pollution” per esternare determinazione e rabbia per un male che sta distruggendo il pianeta. Fabio e Alberto hanno ideato anche delle magliette monocolore, bianche o nere, brandizzate con le due scritte, che si potranno acquistare su Gimagodress per contribuire al progetto.

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