Chi è Sandra Sabattini, la prima fidanzata beatificata dalla Chiesa

di Redazione


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Domenica scorsa, 24 ottobre, in occasione della 95esima Giornata Missionaria Mondiale, a Rimini è stata beatificata Sandra Sabattini. Il rito, previsto da mesi, era stato rinviato a causa delle restrizioni dovute alla pandemia.

Figlia spirituale di don Oreste Benzi, Sandra (1961-1984) ha vissuto con la sua famiglia nella canonica dello zio prete a Rimini. Da bambina portava sempre con sé un Rosario e la nonna raccontava che la notte trovava sempre la nipote addormentata nel letto con la coroncina in mano.

Sandra si alzava presto per pregare davanti al Santissimo Sacramento prima che altre persone venissero in chiesa. All’età di 14 anni, nelle Dolomiti, partecipò ad un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII con persone con gravi disabilità che gli cambiò la vita. Tornò a casa e disse: «Non abbandonerò mai quelle persone».

Papa Francesco, nel suo messaggio per la Giornata Missionaria, ha ricordato che «la storia dell’evangelizzazione comincia con una ricerca appassionata del Signore che vuole instaurare con ciascuno un dialogo di amicizia». «Il segreto di Sandra – si legge su Fides.org – era che aveva una profonda amicizia con il Signore. Un rapporto intenso che si è rivelato soltanto dopo la sua morte quando sono stati pubblicati i suoi scritti che ‘seminava’ su pezzi di carta, cartoline o sui giornali raccolti nel libro ‘Il diario di Sandra’».

A 16 anni scrisse: «Signore, mi hai fatto un grande dono, quello di voler dare la mia vita ai più poveri. Ti ringrazio per questo, perché, sebbene io non l’abbia ancora sfruttato, hai depositato in me questo grande dono. Spero di riuscire a farlo fruttificare e spero di poter capire come». E ancora: «Adesso si tratta di una cosa: scegliere. Dirò: ‘Sì, Signore, scelgo i più poveri ma è inutile se tutto resta come prima. No. Ora dico: “Scelgo te”».

Sandra Sabattini

La mattina del 29 aprile 1984, mentre si recava a un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII, Sandra fu investita da un’auto. È stata in coma per tre giorni e il 2 maggio morì. Aveva solo 22 anni. Nell’ultima pagina del suo diario, due giorni prima dell’incidente, Sandra lasciò la sua testimonianza spirituale: «Questa vita non è mia. Questa vita, che si evolve attraverso un respiro che non è mio, passa in un viaggio sereno che non è mio. Non c’è niente in questo mondo che sia tuo. Sandra, attenzione! Tutto è un dono in cui il ‘Donatore’ può intervenire quando e come vuole. Abbi cura del dono che ti è stato fatto, rendendolo più bello e pieno per quando sarà il momento».

Sandra è la prima fidanzata dichiarata Beata dalla Chiesa Cattolica. Era unita sentimentalmente con Guido Rossi. Sognava di diventare medico missionario in Africa, motivo per cui si è iscritta all’Università di Bologna per studiare medicina.

Durante la cerimonia di beatificazione, il cardinale Semerano ha detto nell’omelia che «Sandra era una vera artista» perché «ha imparato molto bene il linguaggio dell’amore, con i suoi colori e la sua musica». La sua Santità è stata «la sua disponibilità alla condivisione con i piccoli, mettendo a servizio di Dio tutta la sua giovane vita terrena, fatta di entusiasmo, semplicità e grande fede», ha aggiunto.

La beata Sandra Sabattini, ha ricordato, «accoglieva i bisognosi senza giudicarli perché voleva comunicare loro l’amore del Signore». In questo senso, la sua carità era «creativa e concreta», perché «amare qualcuno è sentire ciò di cui ha bisogno e accompagnarlo nel suo dolore».

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