Indiano crea la ‘banca degli abiti’ per aiutare le donne povere a vestirsi per il matrimonio

di Redazione


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Cosa è la Banca dei Vestiti da Sposa

Le azioni di solidarietà possono davvero fare la differenza. Sempre più spesso sentiamo parlare di “banca del cibo”, “banca dei giocattoli” o “banca dei libri”: progetti che aiutano a condividere ciò che si ha con chi è in difficoltà. In India, adesso, c’è anche una “banca dei vestiti” che distribuisce abiti da sposa usati (sari, gonne e vestiti alla caviglia), donati da famiglie privilegiate.

A gestirla è Nasar Thootha, un tassista del villaggio di Thootha nel distretto di Malappuram. L’anno scorso, grazie a WhatsApp e Facebook, ha iniziato a raccogliere  abiti da sposa inutilizzati per la causa.

Ha avviato la “banca” in via sperimentale nell’aprile 2020. Non appena si è sparsa la voce, tanti pacchi pieni di vestiti come nuovi sono arrivati alla sua porta, in forma anonima.

“Gli abiti da sposa sono incentrati sulla vanità. Si indossano per qualche ora e poi non escono mai dagli armadi. Rendendosi conto di questo, molte famiglie si sono fatte avanti per sostenere la nostra causa”, ha spiegato ad Al Jazeera Thootha.

Il progetto è partito  da una stanza della sua casa. Le famiglie delle spose lo contattano tramite Facebook e poi si recano direttamente in banca per selezionare l’abito che preferiscono, indipendentemente dal suo costo.

“Quando la famiglia non ha i soldi per viaggiare a lunga distanza, o se qualcuno dei membri è malato, l’abito viene inviato direttamente a loro attraverso la nostra rete di volontari”, ha detto, aggiungendo che non chiede mai alle famiglie di restituire l’abito. Le incoraggia, invece, a condividerli con altri bisognosi.

Gli abiti donati vengono raccolti da diverse località del Kerala attraverso organizzazioni di beneficenza e amici. Dopo il lavaggio a secco, vengono avvolti in pacchetti ermetici e riposti ordinatamente in rastrelliere.

Oltre 800 abiti per le spose bisognose

La banca dei vestiti ha attualmente più di 800 abiti in stock adatti a nozze musulmane, cristiane o indù. Cosa ha spinto Thootha a lanciarsi nel progetto?

“Dopo essere tornato dall’Arabia Saudita, stavo aiutando le agenzie statali a riabilitare i poveri e i senzatetto. In quel periodo ho conosciuto molte famiglie che facevano fatica a confezionare abiti da sposa per le proprie figlie, che di solito sono costosi. Così ho deciso di aiutarli“, ha detto.

Inizialmente gestiva la banca da casa sua, ma ammirando la sua dedizione e l’espansione dell’attività, uno dei suoi amici gli  ha offerto un negozio di una stanza per l’impresa vicino a casa sua. Thootha ha detto che intende spostare la banca in questa nuova sede dal marzo del prossimo anno.

Al momento, non è arrivata alcuna richiesta per abiti da sposo, ma l’ideatore dell’iniziativa non esclude che possa ampliarla in tal senso. Quella della banca dei vestiti da sposa è sicuramente un’idea in grado di ispirare altre attività simili in tutto il mondo.

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