Salute

Tutto quello che c’è da sapere sullo streptococco: sintomi, contagio e cure

L’infezione da streptococco è tra le più diffuse, specialmente nei periodi freddi, e colpisce bambini, adolescenti e adulti. E’ causato da un gruppo di batteri chiamati streptococchi e ne esistono diverse tipologie, con sintomi che variano dal semplice mal di gola a infezioni del sangue oppure di alcuni organi. Lo streptococco può infatti “abitare” diverse parti del corpo, come la bocca o la cute, e in caso di risposta immunitaria insufficiente può portare a conseguenze gravi pur essendo un’infezione che non ha acquisito resistenza agli antibiotici.

Streptococco: tipologie

Esistono molte tipologie di infezione, fino a venti specie, ma sono cinque quelle più diffuse:

  • Streptococcus pyogenes: responsabile di faringite e tonsillite, scarlattina e febbre reumatica;
  • Streptococcus agalactiae: colpisce soprattutto neonati e anziani con meningite, sepsi e polmonite;
  • Streptococcus mutans: colpisce la zona della bocca, provocando solitamente carie dentali;
  • Streptococcus faecalis: sono germi che sostano in gola e nell’intestino e causano solitamente meningite, ascesso addominale, infezioni al tratto urinario, endocardite.
  • Streptococcus pneumoniae: alfa emolitico che può produrre batteriemia, endocardite, meningite, polmonite e perfino setticemia.

Streptococco: sintomi

In base alla tipologia di infezione, i sintomi dello streptococco negli adulti sono diversi, ma generalmente sono rappresentati da mal di gola, dolore durante la deglutizione, febbre, tonsille gonfie e rosse e linfonodi del collo gonfi. Insieme a questi sintomi possono comparire anche cefalea, mal di stomaco e nausea. I sintomi si palesano principalmente dai due ai cinque giorni dopo l’esposizione al batterio e in generale non riguardano un’infezione molto grave, che però se non curata può rivelarsi dolorosa.

Per quanto riguarda lo streptococco nei bambini, invece, i sintomi più comuni sono febbre, scarlattina, otite, difficoltà a deglutire e senso di vomito. Anche se spesso è associato ad uno stato febbrile e al mal di gola, è possibile trovarsi di fronte a casi di streptococco senza sintomi. Lo streptococco senza febbre è infatti raro ma può verificarsi, quindi è meglio fare una visita anche in assenza di questo o di altri sintomi.

Streptococco: contagio

Se una persona è infetta da questo batterio può diffonderlo facilmente ad altri individui. Il contagio solitamente avviene attraverso le vie aeree: basta infatti entrare a contatto con la saliva di una persona malata per rimanere affettati. Uno starnuto, bere dallo stesso bicchiere ma anche usare lo stesso telefono, telecomando o maniglia della porta sono azioni che portano ad un facile contagio. Per non ricadere una seconda volta nella diffusione del batterio si può quindi disinfettare spesso gli oggetti di uso comune, evitare luoghi chiusi o molto affollati, pulire i filtri dell’impianto di aerazione della casa e buttare lo spazzolino da denti usato fino a quel momento. Solitamente, se non trattata, l’infezione può essere contagiosa per circa tre settimane, se invece il malato è sotto antibiotico non è più contagioso già dopo 24 ore.

Streptococco: come diagnosticarlo

Per sapere se soffrite di un infezione da streptococcus è necessario effettuare un tampone faringeo. Questo può essere svolto da un medico nei centri di analisi che offrono il servizio ma anche individualmente attraverso un test rapido di autoanalisi, lo SBEA. Il test è molto veloce da effettuare, paragonando i tempi di un laboratorio specialistico, e va eseguito soltanto se si è in presenza dei sintomi. Per effettuare un test corretto va prelevata della mucosa dalla faringe e dalle tonsille, senza però strofinare il tampone su palato, denti e lingua per non rischiare di alterare la diagnosi. Bastano poi 15 minuti per scoprire l’esito e nel caso rivolgersi ad un medico.

Streptococco: cura

Rispetto ai più classici ed innocui mal di gola causati da virus, questa infezione è importante trattarla subito e soprattutto con un antibiotico, sempre ovviamente rivolgendosi ad un medico ed evitando le cure fai da te. Tra gli antibiotici per streptococco troviamo quelli a base di penicillina o l’amoxicillina-acido clavulanico, che servono a impedire la diffusione della malattia e l’insorgere di complicazioni, oltre che a ridurre i tempi di guarigione. È importante seguire la ricetta e le indicazioni del medico curante, ma di solito vanno assunti idealmente dal 9° giorno dalla comparsa dei primi sintomi.