Nel 1980, fu lo psicanalista americano Herbert J. Freudenberger a parlare per primo del fenomeno dell’esaurimento professionale. Lo chiamò burnout in riferimento all’“incendio interiore” vissuto, che poi lascia le persone svuotate interiormente. I sintomi per riconoscere la sindrome da burnout sono: affaticamento con un senso di stanchezza continuo, malessere a livello psicologico con ansia, nervosismo e una continua sensazione di disagio.
Lavorate sempre di più, ma il rendimento diminuisce costantemente e avete una sensazione di incompetenza e l’impressione che i vostri sforzi non siano riconosciuti: questo vi procura un calo di autostima. Vi capita, poi, di dimenticare gli appuntamenti e siete irritabili. Questi sono i primi campanelli d’allarme a cui dovete prestare subito attenzione, anche se le manifestazioni di questo disturbo possono variare molto da persona a persona. Alcuni aspetti della personalità di ognuno di noi, come una maggiore inclinazione all’ansia, un forte senso del lavoro, il perfezionismo, il desiderio di piacere e l’incapacità di delegare possono “predisporre” maggiormente alla sindrome da burnout, sindrome che può comparire anche attraverso disturbi psicosomatici come mal di testa e mal di schiena che possono manifestarsi regolarmente.
Le vittime di questa malattia professionale hanno un esaurimento mentale e fisico nel tentativo di raggiungere obiettivi irrealizzabili o nel cercare di portare a termine compiti insormontabili. Il burnout non compare all’improvviso, ma è il risultato di un processo lento, una tensione continua che porta allo sfinimento. Nessuno è al riparo da questa sindrome! Per guarire è necessario chiedere un aiuto esterno ad uno psicologo e seguire una terapia. Si tratta di un aiuto prezioso perché permette di ritrovare se stessi, valutare con distacco le proprie aspirazioni professionali più profonde e riconoscere i propri limiti. Meglio allontanarsi dall’ambito lavorativo e approfittare di questo momento di pausa per riflettere e fare il punto sulle proprie aspettative e sui propri desideri. Bisogna sempre ricordarsi di non trascurare se stessi al di fuori del lavoro e conservare un equilibrio fisico e mentale conciliando lavoro e vita privata.
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