L'aumento dei casi Covid durante il ritorno a scuola suscita dibattito tra esperti. Affrontiamo il tema del certificato medico.
Piercing, quali sono i rischi e i pericoli?
Il piercing (o body piercing) è molto diffuso come ornamento prettamente estetico. Chi si fa un piercing, sceglie la zona del proprio corpo forandosela per introdurre orecchini o oggetti in metallo.
Dove si può fare un piercing?
La scelta ricade unicamente su chi vuole farsi un piercing e può decidere più o meno qualsiasi zona. Quelle più comuni sono:
- sopracciglia,
- naso (nostril, septum e bridge),
- lingua,
- labbra,
- ombelico,
- capezzoli,
- genitali
- nell’uomo glande, prepuzio e scroto,
- nella donna piccole e grandi labbra, prepuzio clitorideo e Monte di Venere.
Dal momento che stiamo parlando di un corpo estraneo, è fondamentale documentarsi prima. Fare un piercing può essere anche rischioso. Con l’adeguata informazione e il tatuatore esperto, il gioco è fatto. Un aspetto importantissimo è affidarsi a qualcuno che abbia un ambiente pulito e che sia un professionista. Ovviamente da non fare mai da soli a meno che voi non sappiate cosa state facendo.
Come si fa un piercing?
Per i normali buchi nei lobi delle orecchie viene usata una pistola usa e getta sterile, che spara l’orecchino nel lobo. Per le altre parti del corpo si pratica un foro nella pelle con un ago cannula, dopodiché l’operatore procede all’inserimento del gioiello o dell’orecchino. Di norma la foratura avviene senza bisogno di anestesia.
Cosa deve fare il piercer
Chi vi fa il piercing dovrebbe:
- lavarsi le mani con un sapone germicida prima di iniziare,
- indossare guanti sterili usa e getta (da aprire di fronte al cliente),
- usare strumenti usa e getta sterili,
- usare un ago nuovo.
Pistole: quali sono i rischi
Quelle sicure solo se usa e getta, o se dotate di ricariche usa e getta sterili, in modo che le parti che vengono a contatto con il cliente siano perfettamente sterili e mai utilizzate. Da evitare i negozi che fanno i piercing con una pistola riutilizzabile.
Valutare preventivamente con il proprio medico l’opportunità di procedere al piercing nel caso di:
- diabete,
- sistema immunitario indebolito (da HIV, chemioterapia, terapie cortisoniche, …),
- cardiopatie (soprattutto valvolari),
- assunzione di anticoagulanti e/o antiaggreganti,
- tendenza alla formazione di cheloidi.
- La pratica è infine assolutamente controindicata in gravidanza.
Infezione
L’infezione batterica è sicuramente la complicazione più comune legata ai piercing ed è caratterizzata dalla presenza attorno al foro di
- gonfiore,
- calore,
- rossore,
- dolore,
- eventuale presenza di pus (liquido giallastro e maleodorante).
Nei casi più gravi, se l’infezione viene trascurata, può trasformarsi in ascesso e richiedere un drenaggio chirurgico, con il rischio di fastidiose ed antiestetiche cicatrici.
Altri rischi da tenere in considerazione
Anche se l’infezione è quello più comune, ma non è l’unico.
- sanguinamento, che può verificarsi soprattutto nelle aree corporee particolarmente irrorate di sangue come la lingua,
- gonfiore della pelle attorno al foro,
- cicatrici (i soggetti con tendenza alla formazione di cheloidi dovrebbero astenersi dalla pratica),
- reazioni allergiche (alcuni gioielli soprattutto quelli fatti di nickel, possono causare reazioni allergiche),
- ferite o traumi (il gioiello del piercing può rimanere impigliato e lacerare accidentalmente la pelle, in questo caso possono essere necessari i punti di sutura o l’intervento chirurgico).
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