Colposcopia: cos’è, quando farla e come prepararsi

di Danila


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Avete mai sentito parlare di colposcopia? Si tratta di un esame di screening volto ad individuare l’eventuale presenza di una piccola massa o tessuto tumorale nella cervice uterina ed è un esame consigliato dal ginecologo a seguito di un pap test poco convincente. Cerchiamo di capire esattamente come si svolge questo test, ma soprattutto cos’è la colposcopia, quando farla e come prepararsi.

Indice

Cos’è la colposcopia
Come e quando fare la colposcopia
Colposcopia: fa male?
Come prepararsi
Colposcopia e gravidanza
Controindicazioni e rischi

 

Cos’è la colposcopia

La colposcopia è un esame ginecologico di secondo livello che serve a individuare precocemente un possibile tumore della cervice uterina, a seguito di solito di un pap test dal risultato anomalo per il quale si richiede un ulteriore test di approfondimento. L’esame si svolge attraverso l’uso di un colposcopio, una sorta di microscopio che consente di osservare da vicino i tessuti interni, quindi quelli del collo dell’utero, della vagina e della vulva, permettendo di individuare facilmente eventuali lesioni pre-cancerose.

Come e quando fare la colposcopia

Trattandosi di un’indagine diagnostica di secondo livello, questo esame si fa quando il medico reputa che sia necessario approfondire il risultato di un test di primo livello come il pap test, che dovremmo fare tutte almeno una volta l’anno, anche due in caso di infezioni o di disturbi dell’apparato genitale. Come si fa la colposcopia? Il test colposcopico si esegue presso un ambulatorio, ha una durata più lunga di una comune visita.

Colposcopia: fa male?

L’esame colposcopico fa male? È praticamente indolore: mediamente il test può avere una durata variabile tra 10 e 20 minuti e non implica fastidi o dolori particolari, a meno che non ci sia la necessità di fare un piccolo prelievo di tessuto in caso di sospetto tumore. Questo esame, inoltre, andrà ripetuto in caso di pazienti a rischio, per continuare a monitorare eventuali lesioni o in caso di malattie virali.

Colposcopia: come prepararsi

Si tratta di un test abbastanza comune ormai, però è chiaro che bisogna prepararsi in maniera adeguata affinché l’esame possa svolgersi in modo regolare ed efficiente. La preparazione alla colposcopia è un aspetto importante: innanzitutto è ovvio, ma è bene sottolinearlo, che non ci si può sottoporre all’indagine durante i giorni di ciclo. Il momento migliore sarebbe dopo due settimane dalla fine delle mestruazioni. Ad un paio di giorni dalla data dell’esame, inoltre, la paziente deve astenersi da rapporti sessuali e non utilizzare ovuli, creme vaginali, lavande o tamponi.

Bisognerebbe inoltre mettere al corrente il medico di eventuali infezioni vaginali o cervicali recenti e anche di possibili reazioni allergiche come quella allo iodo, perché molto spesso durante la colposcopia vengono utilizzati dei mezzi di contrasto.

Colposcopia e gravidanza

La colposcopia può essere fatta anche in gravidanza. I trattamenti, tuttavia, qualora fossero necessari, di solito sono ritardati fino a dopo la gravidanza, a meno che l’anomalia non sia molto grave e pericolosa. È importante sapere che la colposcopia in gravidanza non influisce sul parto del bambino e non pregiudica la fertilità futura.

Possibili controindicazioni

Non vi sono particolari controindicazioni della colposcopia. Questo esame può essere eseguito anche in gravidanza, mentre il prelievo di tessuto dal canale endocervicale  – curettage endocervicale – è  controindicato in corso di gravidanza. Inoltre, la biopsia cervicale dovrebbe essere effettuata durante la gestazione solo nel caso in cui vi sia un fondato sospetto di cancro. Infatti, nonostante la biopsia cervicale non sembri incrementare il rischio di aborto, essa è interessata da un aumentato rischio di sanguinamento nella zona del prelievo ed andrebbe quindi evitata in gravidanza.

Rischi della colposcopia

È bene sapere che la colposcopia non comporta rischi a lungo o a breve termine. In genere, infatti, si tratta di una procedura sicura, nonostante alcune donne trovino che questo test sia un po’ scomoda. Raramente possono insorgere complicazioni, che possono includere emorragie e infezioni. Se si verificano forti emorragie, perdite vaginali maleodoranti o dolori al basso ventre, è opportuno consultare un medico immediatamente.

La colposcopia all’utero, in ogni caso, ormai è uno degli esami consigliati in molte circostanze perché consente di osservare più da vicino i tessuti, e non è detto che risulti effettivamente un qualche problema, per cui nel caso in cui il medico vi consigli di sottoporvi a questo test non dovete allarmarvi perché si tratta di un esame diagnostico che ha lo scopo di prevenire eventuali complicazioni.

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