Ambrosia: aumentano i casi di allergia. Come prevenirla e curarla

di francesca


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Sono sempre più numerosi nel nostro paese i casi di allergia all’ambrosia, soprattutto nelle regioni del Nord Italia. Il nome Ambrosia deriva dal greco àmbrotos, ovvero “immortale”, poichè proprio questa pianta secondo gli antichi “donava l’immortalità agli dei”.

Al di là delle leggende, l’ambrosia è una pianta infestante, diffusa in più di 30 specie nel mondo. In particolare, è diffusa nelle regioni temperate dell’emisfero nord, e fiorisce da metà agosto sino all’arrivo dei primi freddi. Si tratta di una pianta fortemente allergenica: produce infatti una grande quantità di pollini, causa di rinite allergica particolarmente forte.

Si stima che negli Stati Uniti circa il 40% della popolazione sia allergico all’ambrosia. Ma negli ultimi anni sono notevolmente aumentati i pazienti che ne soffrono anche in Italia, soprattutto nelle regioni del nord (Pianura Padana) La diffusione dell’ambrosia dagli Stati Uniti all’Europa è avvenuta probabilmente via cargo, con sementi di cereali importate, e la successiva diffusione nel nostro continente via strada: il polline di ambrosia, infatti, ha piccoli aculei che lo agganciano ai pneumatici dei veicoli, favorendone la diffusione rapida.

Ricordiamo che si definisce allergia una malattia del sistema immunitario caratterizzata da reazioni eccessive causate da particolari anticorpi nei confronti di sostanze abitualmente innocue. Gli allergeni si distinguono in allergeni di origine animale (acari, forfore animali, larve), di origine vegetale (farine, fibre tessili, lattice, pollini, semi), derivanti da funghi e batteri (antibiotici, enzimi) e chimici (farmaci, coloranti). L’esposizione agli allergeni avviene principalmente attraverso la via inalatoria o il contatto. L’allergia è specifica: ovvero si manifesta esclusivamente in presenza della sostanza verso la quale è diretto l’anticorpo. Sostanze dello stesso genere ma di diversa struttura molecolare non generano solitamente allergia. La reazione allergica è immediata: dal contatto con la sostanza alla manifestazione dei sintomi passano in media 15 minuti.

Sintomi dell’allergia all’ambrosia:

  • Naso: rigonfiamento delle mucose nasali, starnuti e scolo liquido (rinite allergica).
  • Occhi: arrossamento e prurito (congiuntivite allergica).
  • Vie aeree inferiori: irritazione, broncocostrizione, asma.
  • Bocca: prurito e gonfiore a labbra e bocca
  • Pelle: dermatite allergica e dermatite da contatto.

Rimedi contro l’allergia all’ambrosia:

I sintomi dell’allergia all’ambrosia si curano come quelli di altre allergie ai pollini, e, qualora sia particolarmente forte, i può ricorrere a dosaggi superiori. Non esiste una cura definitiva per le allergie, ma si può adottare una terapia di desensibilizzazione agli allergeni. Un rimedio è costituito dal vaccino: fornendo al paziente l’allergene in questione, si blocca l’antigene prima dell’adesione agli anticorpi responsabili delle reazioni allergiche. Questo tipo di terapia è comunemente usata per le allergie inalatorie. Si possono inoltre trattare i sintomi con farmaci antistaminici. La loro azione consiste nell’impedire la liberazione di istamina ed altre sostanze irritanti che verrebbero rilasciate in occasione di stimoli allergici. Gli antistaminici andrebbero somministrati prima dell’esposizione all’allergene.

Un’altra categoria di farmaci antiallergici sono i cromoni, prodotti derivati da una pianta mediterranea (Amni Visnaga) ad applicazione locale, somministrati come collirio o spray nasale o spray aerosol per i bronchi. La loro azione consiste anche in questo caso nell’impedire la liberazione di istamina e anch’essi andrebbero somministrati prima del contatto con l’allergene. Sono utilizzati anche farmaci antiinfiammatori, tra cui il cortisone, che agiscono nell’arco di alcune ore. Da non dimenticare, inoltre, gli integratori naturali che favoriscono il essere delle espiratori e contrastano l’insorgere delle allergie. Si consiglia in questo caso, cicli di assunzione del prodotto nei periodi di maggiore criticità.

Fonte: Antiaging Club
www.antiagingclub.it

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria