Alzheimer, chi fa questo lavoro ha più possibilità di svilupparlo: se è il vostro licenziatevi subito

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Stress cronico alzheimer_Donnaclick

Donna stanca al lavoro_Donnaclick

Trascorrere troppo tempo in ambienti lavorativi stressanti non danneggia solo l’umore, ma può compromettere seriamente anche la salute mentale.

Lavorare sotto pressione è ormai la norma in moltissimi settori. Scadenze strette, richieste continue e zero tempo per recuperare: tutto questo sembra far parte del “pacchetto”. Ma quanto può costare davvero?

Molti pensano che lo stress sia solo un fastidio passeggero. In realtà, trascurare i suoi segnali può significare giocarsi la salute mentale a lungo termine, soprattutto se l’esposizione è continua e non c’è alcun margine per ricaricare le energie.

I disturbi più comuni legati allo stress cronico includono insonnia, ansia, irritabilità e cali di memoria, ma il danno potrebbe andare ben oltre. Studi recenti mettono in discussione la sicurezza mentale di chi vive in uno stato costante di tensione.

Tra i lavori più a rischio ci sono quelli ad alta responsabilità, con ritmi serrati e scarsa autonomia decisionale. Chi lavora in queste condizioni spesso non ha né tempo né risorse per prendersi cura di sé.

Lo stress cronico non è solo stanchezza

Il nostro corpo può adattarsi a tante pressioni, ma non a tutto. Quando lo stress diventa cronico e non viene gestito, entra in gioco una condizione precisa, riconosciuta dalla sanità svedese: il chronic stress-induced exhaustion disorder (SED).

Questa sindrome si sviluppa dopo almeno sei mesi di stress intenso, e si manifesta con esaurimento mentale, problemi cognitivi, difficoltà di concentrazione e forti disturbi del sonno. In poche parole: una vera e propria resa del sistema nervoso. Chi sperimenta questo tipo di esaurimento ha bisogno di molto più di qualche giorno di ferie. Serve una riorganizzazione profonda dello stile di vita e, spesso, un cambiamento drastico sul fronte lavorativo.

Stress lavoro_Donnaclick
Donna stress lavoro_Donnaclick

Il lavoro che può mettere a rischio il cervello

Secondo uno studio svedese, pubblicato su “Alzheimer Research and Therapy“, chi lavora in condizioni di stress cronico ha un rischio più che doppio di sviluppare l’Alzheimer prima dei 65 anni. Il pericolo sale fino a quattro volte se lo stress si accompagna alla depressione.

I dati sono chiari: su oltre 44.000 soggetti seguiti per otto anni, i più colpiti da decadimento cognitivo erano quelli con diagnosi di stress prolungato e depressione. Questo dato dovrebbe far riflettere chi vive in contesti lavorativi tossici: la salute mentale non è negoziabile. Se vi riconoscete in questo scenario – sveglia ansiosa, lavoro logorante, mente che non si spegne mai – forse è il momento di fare una scelta drastica. Nessun stipendio vale la possibilità concreta di perdere se stessi.