Dopo i diversi casi di malattia chikungunya, soprattutto in Lazio e nel modenese, cresce l’ansia della malattia chikungunya che, come noto, viene trasmessa dalla zanzara tigre. Vediamo di saperne di più.
Incubazione e sintomi della chikungunya
La chikungunya è una malattia virale trasmessa dalla puntura di zanzare infette che porta a febbre acuta e dolori. Il suo periodo di incubazione è di 3-12 giorni e si manifesta come un’influenza e i suoi sintoni sono:
Quali zanzare sono portatrici di chikungunya
Responsabili principali della trasmissione della chikungunya sono le zanzare infette del genere Aedes, come Aedes aegypti (quella della febbre gialla e della dengue). Un altro vettore è la zanzara tigre, Aedes albopictus, presente nei centri abitati, mentre il virus responsabile della malattia è quello appartenente alla famiglia delle togaviridae, del genere degli alphavirus.
Come si cura il virus chikungunya
Non esistono trattamenti specifici per curare la chikungunya, ma vengono somministrati farmaci per i sintomi quali antipiretici e antinfiammatori per lenire i dolori articolari. E’ consigliato il riposo a letto e la reintegrazione dei liquidi. La prevenzione è importante, con repellenti adatti, abiti coprenti, zanzariere per evitare il diffondersi della malattia. Vanno messe in atto tutte le difese che normalmente adoperiamo per evitare di essere punti dalle zanzare.
Trasmissione del virus chikungunya
La trasmissione della chikungunya avviene attraverso la puntura di una zanzara infetta. Le epidemie sono sostenute dalla trasmissione uomo-zanzara-uomo. I principali serbatoi del virus sono le scimmie, ma anche altri animali possono essere colpiti, compresi l’uomo. Le zanzare entrano in contatto con il virus pungendo esseri umani o animali infetti e rimangono portatrici di chikungunya per tutto il loro ciclo vitale.
Vaccino contro la chikungunya
Il vaccino contro la chikungunya è in via di sperimentazione ed ha superato la prima fase condotta su 25 persone per verificarne la sicurezza e la risposta immunitaria: i dati parlano di una protezione che potrebbe durare fino ai sei mesi, a partire dall’ultima delle tre iniezioni previste per questo vaccino, che non ha fatto registrare particolari effetti collaterali gravi.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Lancet, è stato così commentato da Julie Ledgerwood, autore della ricerca: “Il dato interessante è che è ben tollerato e che ci sono notevoli livelli di anticorpi, simili a quelli di chi si è da poco ripreso dalla malattia. Una somiglianza importante, perchè chi sviluppa una forte risposta immunitaria dopo essere guarito, sembra essere protetto da future infezioni“.
Dietro il successo di Sabrina Salerno, una storia personale fatta di riconoscimenti tardivi, gossip smentiti…
Un solo colore, infinite possibilità: la nuova eleganza passa dal look monocolore. In inverno, scegliere…
L’influenza stagionale 2025 è partita in anticipo: ecco cosa sta succedendo in Italia e perché…
Nel 2026 l’industria della cura professionale dei capelli raggiunge un nuovo livello: i composti alla…
Negli ultimi anni l’acido ialuronico è diventato uno degli ingredienti più amati nella cosmetica moderna.…
Un cambiamento storico nel palinsesto Mediaset per uno dei format più longevi e seguiti del…