Le vacanze dei figli di separati: ce ne parla l’avvocato Marina Meucci

di francesca


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E sono proprio i bambini che spesso subiscono gli effetti del disaccordo: avrebbero potuto sfruttare il fatto di avere genitori separati per godersi una doppia vacanza, e invece di frequente si sentono l'”oggetto” e quindi la “causa” dell’ennesima lite tra i genitori.


Come si possono risolvere queste situazioni? Esistono sicuramente degli accordi, ma raramente sono ben dettagliati e lasciano spazio ad interpretazioni personali che portano al conflitto. Ad esempio, si usa scrivere sugli accordi che il genitore non collocatario (più spesso il padre) entro il giorno x del mese x (generalmente il 30 maggio) deve comunicare come e quando intenderà trascorrere la sua vacanza con i figli; ma succede spesso che il genitore non collocatario si “dimentichi” di comunicare i suoi programmi anche se dall’altra parte gli viene più volte ricordato. Accade anche che, al contrario, il non collocatario organizzi le proprie vacanze e lo comunichi per tempo, a volte non ricevendo risposta, altre volte trovando resistenze assurde. Per non parlare poi del caso in cui ci si accordi su una sorta di piano e poi non venga affatto rispettato!!! Quante volte le madri spariscono con i figli, oppure i padri non si presentano all’appuntamento concordato?


Di fatto, se un genitore non rispetta l’impegno preso, non esistono formule coercitive da utilizzare, così l’altro non riesce ad organizzarsi per tempo e vede spesso saltare tutti i programmi.


Certamente, sulla carta, esistono i rimedi: basti pensare che il mancato rispetto di quanto stabilito dal Giudice, anche per quanto riguarda le modalità dell’affidamento, è un reato, quindi punibile ai sensi della legge penale. Ma sporgere denuncia non significa necessariamente ottenere che l’altro si comporti secondo le regole; a volte serve solo ad inasprire il conflitto spostandolo su un piano processuale.


Le norme prevedono anche la possibilità di ricorrere al Giudice stesso della separazione, o del divorzio, se ancora in corso, per formulare una sorta di “interpretazione autentica”, cioè una più specifica statuizione riguardante proprio i dettagli delle vacanze, ma se il problema di organizzazione si presenta a maggio e si parte con un ricorso è altissima la probabilità di vedersi fissare udienza per settembre o oltre, vanificando completamente lo sforzo.


In mancanza di rimedi giudiziali dotati di effettività, è necessario trovare delle formule per seguire le coppie anche dopo la conclusione della causa di separazione, sopratutto quando i toni della conflittualità sono ancora molto alti, e quando c’è il serio rischio di compromissione dell’integrità psicologica dei figli.


Sopratutto nelle separazioni consensuali, l’avvocato matrimonialista, che ben conosce le problematiche sottese, è sempre più spesso portato a rivedere assieme ai coniugi i dettagli delle modalità dell’affidamento e ad accompagnarli nell’inevitabile percorso di assestamento. Lo stesso lavoro, se i coniugi non si sono affidati allo stesso legale, può essere fatto a quattro mani, dai rispettivi avvocati, che cercano di compenetrare i reciproci interessi ma nell’assoluto rispetto per l’integrità psicologica dei figli e del loro sacrosanto diritto di vivere sereni.

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